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Bici collezionate.. e pedalate


lelefix
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premesso che, sono uno scarso pedalatore delle mie bici

p.s

grande ammirazione e tenerezza, quando un giovane inizia una sua prima bici /conversione

anche se il telaio è un mezza corsa, con tanta passione, casini per trovare la linea catena

imprecazioni per un MC e guarniture che non ne vogliono sapere

complimenti!!! voi siete il futuro :D

Giu' il cappello,parole piene di passione e competenza,mi ritrovo in pieno con il termine "giusta rigidità".

Grazie Pietro. Hai colto in pieno lo spirito del mio post e hai scritto proprio ciò che mi sarei aspettato da un vero appassionato

concordo con lele ed erminio, Pietro rimani sempre un signore del ciclismo, amante di quella combinazione unica di forma e funzione che l'epoca d'oro del ciclismo ci ha regalato.

di dobbiamo molto in tanti, io per primo.

Pietro è il nostro Keith Richards, qua ritratto con un giovane che se dicesse e facesse meno stronzate, potrebbe fare molta strada.

; )

(però smettete di fumare eh!)

Azz: in questa foto Tomby assomiglia a un personaggio noto ma non riesco a identificarlo

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Azz: in questa foto Tomby assomiglia a un personaggio noto ma non riesco a identificarlo

un pochino a gene wilder o chewbecca?

Modificato da Doc.Gio (visualizza cornologia modifica)
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so di certo che a volte Tomby rompe le balle, ma non sparate sul Tombino :-))

è un ragazzo particolare, anche se il 20% di quello che dice o che realizza è vero, questo è da ammirare

straordinaria la sua conoscenza di vecchi telai, linfa vitale per le nuove generazioni

poi è infaticabile e disponibile, si, è matto come un cavallo, qui su F.F che è un forum tollerante e aperto a tutti

Tomby per tutti e anche per il forum, è di certo un valore aggiunto

Modificato da pogliaghi (visualizza cornologia modifica)
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con tutto rispetto, anche avessi tutti i soldi del mondo a me collezionare non mi sa proprio di nulla, ma in ogni settore! dal digitale all'analogico al meccanico all'editoria ecc. mi sa solo di far vedere di essere ricchi e potenti, io la vedo così, per me la passione del ciclismo è averne due massimo tre bici, una per ogni genere, e farci quello per cui sono fatte ogni santo giorno, essere pedalate fino alla morte!

 

e poi ricordo la morale che più hai e più hai da perdere, ma io non sono nessuno per dirlo, sono solo un contadino :)

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con tutto rispetto, anche avessi tutti i soldi del mondo a me collezionare non mi sa proprio di nulla, ma in ogni settore! dal digitale all'analogico al meccanico all'editoria ecc. mi sa solo di far vedere di essere ricchi e potenti, io la vedo così, per me la passione del ciclismo è averne due massimo tre bici, una per ogni genere, e farci quello per cui sono fatte ogni santo giorno, essere pedalate fino alla morte!

e poi ricordo la morale che più hai e più hai da perdere, ma io non sono nessuno per dirlo, sono solo un contadino :)

Rispettosamente, dissento nella maniera più assoluta: io non ho niente e non mi frega di avere nulla ma collezionare piccole e grandi cose che magari hanno un valore solo per me mi completa e mi riconcilia con il mondo

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 Non ho bici da pista, ma la maggior parte delle mie bici sono più vecchie di me e prediligo le mezza corsa anni '70 di gamma medio-bassa per cui cerco di offrire una "recensione" da squattrinato d'annata delle bici che ho spremuto di più. Appena riuscirò, cercherò di allegare anche una foto per ognuna delle bici descritte.

 

-Frejus "mezza-corsa": ci ho fatto due Eroiche da 205km più svariati giri sopra i 100km su asfalto. E' stata la bici che mi ha avvicinato al mondo delle bici da corsa, o simi-tali, nonostante la tripla Solida, gli sconosciuti quanto pesanti tubi e i freni center-pull mi è sempre sembrata velocissima. In salita paga il peso ma la tripla abbinata al 28 posteriore (tutto di serie) mi ha permesso di fare tutta l'Eroica dignitosamente in sella. La posizione rilassata e gli angoli aperti rispetto ad una bici da corsa vera e propria permettono di stare in sella a lungo senza avvertire indolenzimenti; il merito va probabilmente riconosciuto anche alla sella, una delle poche decenti che ho trovato montata su una bici economica anni '70, su cui di solito trovo impossibili selle di plastica. Il cambio Huret lavora bene, i freni center-pull sono efficacissimi nonostante temo che le economiche leve con poggiamani in plastica possano essere uno dei primi componenti destinati a cedere.

 

- seconda metà anni '70: in versione fissa mi ha accompagnato in una Milano-Torino, in una Pavia-Modena+criterium in giornata e in altri giretti. Montata "a dovere", con il suo cambio Simplex originale, la sua forcella (nella foto ne monta una più recente) e relativi freni center-pull Mafac, finisce con il risultare pesante e con una rapportatura insufficiente in salita; la guarnitura con corone 50-40, nonostante abbia una dentatura leggermente più clemente rispetto agli equipaggiamenti standard di quegli anni, non salva la situazione. Il rake della forcella molto pronunciato rende la bici poco reattiva ma in compenso comoda sulle lunghe distanze. La sella di plastica originale per me era inutilizzabile.

 

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[solo per spezzare il wall of text ;)]

-Olmo, fine anni '70: usata per un per la Milano-Genova dell'anno scorso e per una (incluso Passo dello Stelvio) in due giorni e scampagnate varie. E' la bici che mi ha fatto ricredere sulla bontà del Valentino: sempre pronto a rispondere, mai una pecca. E' una bici pesante e in salita questo non è di certo un pregio, soprattutto considerando che in origine montava un pacco pignoni da pianura e una guarnitura a chiavelle con corone pressoché identiche; in compenso l'impostazione del telaio, con l'orizzontale leggermente più lungo del verticale, oltre a garantire un comfort impagabile dopo ore in sella, mi dà una sicurezza incredibile in discesa.

 

- metà anni '80: usata principalmente per una Londra-Biella qualche anno fa. Insieme alla Frejus, con cui spartisce il cambio Sachs-Huret nonostante la rapportatura più infelice in questo caso, è l'unica delle quattro a montare una guarnitura a perno quadro. Montava in origine parafanghi, portapacchi e doppi comandi per le leve del freno: è una bici votata alla comodità, a scapito della leggerezza. Le ruote da 27"  la sfavoriscono anche in salita, soprattutto se si considera che montano cerchi in acciaio. In compenso digerisce le asperità del terreno e permette di pedalare asciutti ogni giorno dell'anno. Pensata per i climi della perfida Albione.

 

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"Gli anni della storia sembrano lunghi e lontani, ma in realtà non sono che un soffio, e gli avvenimenti apparentemente dispersi in quella dimensione della storia che è il tempo sono in realtà vicini e collegati da quel misterioso robustissimo filo che è la memoria degli uomini. "

custodire ciò che un tempo mani sapienti e geniali hanno costruito per grandi uomini è la cosa che mi gratifica di più,avere memoria storica di quei tempi apparentemente lontani non ha prezzo

Modificato da tony75 (visualizza cornologia modifica)
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Io posso solo dire che con la mia alan mi trovo benissimo e ci faccio spesso qualche giretto sui colli... ma quando sono in discesa capisco sempre perché non ha mai sfondato... i tubi sembrano di chewing gum!!!!

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Non voglio passare per esperto...io non lo sono! Ma credo di poter portare la mia piccola esperienza personale, da uno che la bici quando può la utilizza, e, ultimamente un poco di tempo per pedalarle quasi quotidianamente mi rimane. Proprio in questi ultimi giorni le ho usate tutte...

 

 

 

Solo da pochi mesi mi son appassionato di bdc vintage, mentre vado in bici costantemente da una decina d'anni...qualche medio fondo e qualche garetta xc, oltre a tante uscite in mtb sulle Orobie (spesso con la mtb in spalla), e sui monti che fan da corona al laghi lombardi e trentini.

 

Possiedo una Alan Super Record dell'80, montata Campagnolo + guarnitura e mozzi Gipiemme, freni Modolo Corsa, più una Piazzalunga Record del 1978, Columbus SL, gruppo Super Record completo, mozzi Campa flangia alta.

Da due stagioni pedalo su una bdc Colnago C59.

 

Impressioni mie:

Alan, mis. 51x53 bella, scattante, leggera per l'epoca (kg.9,00), neppure scomoda. Freni Modolo, che rispetto ai Record frenano comunque, ma in presa alta fatico ad usarli e, per aver una frenata efficacie devo andare in presa bassa, dove ci stò èure bene.

In discesa concordo con il parere di chi m'ha preceduto...le tubazioni alu son belle morbide,,,

Sulla mia il reggisella e' da curare, devo portarmi la chiave brugola...a volte scende un pelo. :dry:  Nell'insieme mi piace usarla.

 

Piazzalunga tubazioni Columbus SL, 55x54 (kg.10,5), Super Record: se non fosse che per cambiare devi usare i manettini sul tubo inclinato, parrebbe una bici attuale: comoda, precisa, frena, è affidabile...nessuna stranezza o reazione di sorta.

Tiricchiando in salita, sullo strappone della Madonna del Bosco ho staccato il mio terzo tempo di sempre (nà fitenzia comunque)

 

Oggi pomeriggio ho riutilizzato la C59...bhè, alla fin fine, gli anni non son passati inutilmente. Una buona differenza c'e', e si sente, anche se non e' certo abissale. Il computerino non mente, e le stanche membra di chi le pedala pure...

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  • 4 weeks later...

Non sono un collezionista ne un ciclista ma vado in bici da tanti anni e bene o male ho avuto un po' di bici. Se confronto la mia prima DeRosa da corsa con una moderna bici da corsa dico che ci sono 3 cose che ho visto evolvere negli anni che influenzano pesantemente l'efficienza di una BDC. L'ergonomia, l'efficienza del cambio, l'efficienza dei freni.

Appoggiare natiche e mani e piedi su una sella, dei pedali ed un manubrio moderni è una cosa ben diversa dal farlo su un'"epoca", questa cosa la sento tantissimo.

L'efficienza del cambio ha fatto progressi mostruosi, con la mia prima BDC nelle fasi calde di una gara eri in singlespeed, dovevi arrivarci con il rapporto giusto ma poi quello c'era e quello usavi, cambiare in salita richiedeva una certa attenzione ed era impensabile levare una mano dal manubrio per buttare giù ancora un dente durante uno scatto o una volata. 

Terza cosa la frenata, abbiamo cominciato ad avere freni ottimi direi dalla metà degli anni 90 e poi forcelle più rigide e gomme migliori hanno fatto il resto, una moderna BDC ben settata frena da paura.

 

Per quel che riguarda il settore telai invece ho sempre l'impressione che siano cambiate certe caratteristiche che ci hanno fatto guadagnare da una parte ma ci hanno fatto perdere dall'altra, certo c'è stata una notevole evoluzione ma non vedo un miglioramento così netto come per i tre aspetti che ho citato sopra.

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