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Ciclofficina sgomberata a PISA


Wozzeck
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Sabato dalle 9 alle 16 la ciclofficina di via montelungo a Pisa sarà aperta per cedere il materiale rimanente dall'ultimo sgombero.

Verrà ceduto tutto il materiale presente.

Ciò che non verrà ceduto andrà al macero.

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Ciao, io faccio il volontario alla Ciclofficina Monti a Roma, le cose che rimangono, se ne vale la pena, potreste mandarcele, o mandarle in altre ciclofficine.

Perchè chiude?

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Tristezza infinita. Dell'ultima ciclofficina sgomberata qui a Torino non è stato possibile recuperare nulla.

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Ciao, io faccio il volontario alla Ciclofficina Monti a Roma, le cose che rimangono, se ne vale la pena, potreste mandarcele, o mandarle in altre ciclofficine.

Perchè chiude?

Il progetto rebeldia, di cui la ciclofficina fa parte, si era riappropriata di uno spazio industriale (un ex colorificio, abbandonato da anni dopo il trasferimento della catena produttiva). Dopo più di un anno di felice attività e partecipazione, la causa intentata dal proprietario del terreno ha dato ragione a quest'ultimo e a ottobre i locali sono stati ufficialmente sgobmerati

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Quello che mi chiedo è: non c'è la possibilità/volontà di farla rinascere altrove o in altri modi? Prendere contatti con altre realtà cittadine (Newroz?) oppure fare ciclofficina di strada quando il tempo lo permette? I Ciclopi di Pavia, dopo lo sgombero del Barattolo, in cui la ciclofficina era ospitata, hanno iniziato a riparare bici in una delle piazze principali della città, vedendo anche aumentare in maniera esponenziale la partecipazione.

Se vi va di rispondere, pour parler eh, immagino che se siete arrivati a questa decisione ne abbiate valutato i motivi tra di voi.

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Quello che mi chiedo è: non c'è la possibilità/volontà di farla rinascere altrove o in altri modi? Prendere contatti con altre realtà cittadine (Newroz?) oppure fare ciclofficina di strada quando il tempo lo permette? I Ciclopi di Pavia, dopo lo sgombero del Barattolo, in cui la ciclofficina era ospitata, hanno iniziato a riparare bici in una delle piazze principali della città, vedendo anche aumentare in maniera esponenziale la partecipazione.

Se vi va di rispondere, pour parler eh, immagino che se siete arrivati a questa decisione ne abbiate valutato i motivi tra di voi.

Sarebbe magnifico portare in piazza, così si ha anche più visibilità, e si avranno più bici in giro per le strade, ma il problema è chi si accolla tutto ogni volta?

Una soluzione potrebbe essere quella di organizzare un furgone apposito,ma chi ce lo mette?

La butto là, ma non si potrebbe rompere al comune e vedere se affidano furgoni o piccolo autobus ormai dismessi? 

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[...]

Sarebbe magnifico portare in piazza, così si ha anche più visibilità, e si avranno più bici in giro per le strade, ma il problema è chi si accolla tutto ogni volta?

Una soluzione potrebbe essere quella di organizzare un furgone apposito,ma chi ce lo mette?

La butto là, ma non si potrebbe rompere al comune e vedere se affidano furgoni o piccolo autobus ormai dismessi? 

 

La ciclofficina nel furgone -funzionante- mi sembra un controsenso. I ragazzi a cui mi riferivo io avevano un carretto a disposizione e un box usato a mo' di deposito da cui prima di ogni sessione di ciclofficina attingevano pezzi di ricambio e attrezzi necessari. Il tutto risulta più macchinoso di una normale ciclofficina perché, non avendo tutto a disposizione, bisogna organizzarsi coi fruitori in modo che avvertano precedentemente se hanno bisogno di fare qualche lavoro particolare per cui fossero necessari attrezzi straordinari.

L'autobus dismesso invece è una bella idea; non mi ricordo dove (a Milano forse?) c'era una ciclofficina in un autobus a fine carriera e a Bergamo, banalmente, la ciclofficina era -forse è ancora- in un piccolo container.

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il comune è il primo a osteggiare la realtà di rebeldia, nonostante abbia un forte sostegno da parte della cittadinanza (e l'occasione dello sgombero di ottobre ne è stata la conferma). Come spazio autogestito, ha già dovuto subire un primo sgombero e da quel che so tutte le promesse fatte, tutti i "tavoli di trattativa" indetti da parte del comune non hanno mai portato al raggiungimento di un punto comune. Si pensi, da ultimo, alla realtà post sgombero dell'ex-colorificio: lo spazio è stato restituito al proprietario con ancora dentro migliaia di euro di attrezzature di svariato tipo appartenenti alle associazioni (e ce ne sono tante); il proprietario, che aveva sempre sostenuto che l'edificio non era abbandonato e che avrebbe subito una certa riqualificazione dopo lo sgombero, teneva talmente alla sicurezza della sua proprietà da non rendersi conto che un cancello è stato sfondato e parte dell'attrezzatura rubata. Tutte le attività svolte, da quel che so, sono autogestite e autofinanziate. Non ho mai frequentato la ciclofficina di rebeldia quindi non ne conosco l'organizzazione.
Sul forum @mammons fa parte della associazione "equilibri precari"  e forse potrà dare un contributo più significativo del mio alla discussione.

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Non vi so dire nulla, posso solo rimandarvi a questo gruppo da dove ho estratto la notizia

 

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evidentemente, purtroppo, non c'è altra soluzione

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  • 3 weeks later...

certo che far sgomberare una ciclofficina è davvero da bastardi.

Potrei anche capire il centro sociale,"covo di drogati", ma un posto dove si riparano, gratuitamente , biciclette....

 

BAH

 

in bocca al lupo per la nuova avventura

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certo che far sgomberare una ciclofficina è davvero da bastardi.

Potrei anche capire il centro sociale,"covo di drogati", ma un posto dove si riparano, gratuitamente , biciclette....

 

BAH

 

in bocca al lupo per la nuova avventura

 

Probabilmente se le ciclofficine fossero meno di parte funzionerebbe diversamente. Ma non ne sono sicuro. Idem se si muovessero (loro come i centri sociali) nella totale legalità (specie poi quando fanno cortei contro l'illegalità degli altri).

E c'è da dire che è sempre comodo puntare il dito sui padroni, ma se qualcuno occupasse una vostra proprietà senza permesso?

 

C'è anche da dire che il comune dovrebbe dare spazi adeguati, in affitto a prezzi congrui o in comodato d'uso, ad attività del genere, magari coinvolgendo, come insegnati, chi il meccanico di bici lo fa da una vita.

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certo che far sgomberare una ciclofficina è davvero da bastardi.

Potrei anche capire il centro sociale,"covo di drogati", ma un posto dove si riparano, gratuitamente , biciclette....

 

BAH

 

in bocca al lupo per la nuova avventura

 

Probabilmente se le ciclofficine fossero meno di parte funzionerebbe diversamente. Ma non ne sono sicuro. Idem se si muovessero (loro come i centri sociali) nella totale legalità (specie poi quando fanno cortei contro l'illegalità degli altri).

E c'è da dire che è sempre comodo puntare il dito sui padroni, ma se qualcuno occupasse una vostra proprietà senza permesso?

 

C'è anche da dire che il comune dovrebbe dare spazi adeguati, in affitto a prezzi congrui o in comodato d'uso, ad attività del genere, magari coinvolgendo, come insegnati, chi il meccanico di bici lo fa da una vita.

 

c'è anche da dire che hanno sempre occupato proprietà in disuso, in totale abbandono recuperando spazi e restituendoli alla città senza chiedere nulla a nessuno, spazi che altrimenti sarebbero solo cemento inutile. poi se la legalità è dalla parte di chi massacra i lavoratori e li tratta come merce (j colors) - ex colorificio-  fa di posti favolosi una grande caserma( esercito) - distretto 42- o semplicemente sperpera denaro pubblico con inutili costruzioni in centro (comune) - mattonaia - be allora stare nell'illegalità non è solo un diritto ma per molti aspetti un dovere.

 

ndr

 

i soggetti tra parentesi sono i responsabili delle azioni imputate e i luoghi fra i trattini le location "espugnate" dal municipio dei beni comuni e dal progetto rebeldia ( che gestisce la ciclofficina ) a Pisa.

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