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Binomio bicicletta=povertà


Velòs
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È triste vedere che ci sono così tante persone informate che si arrendono. Ma siamo Italiani infondo, buoni a parlare al bar del gol o meno, del Berlusca che mangiava si ma scopava gran fighe (che poi manco gli tirava) che Renzi è un burattino e che Grillo un comico... Parlate di pensieri a compartimeti stagni, di classi sociali inculcate per dividere il popolo dal ricco,finto ricco, pseudo borghese e poveraccio.

Ma alla fine se c troviamo nella condizione in cui siamo cioè...uno stato dove la libertà di espressione e di parola è simile al periodo nazzista o comunista (stessa pasta con paroloni differenti) che nn siamo in grado di produrre energia, che siamo l'unico paese ancora fermo dopo la crisi.. (O nel periodo di crisi) Che il 45% dei giovani è disoccupato, che al sud c'e la seconda grande migrazione all'estero. Che abbiamo scoperto che al sud c'e la più grande discarica di rifiuti tossici d'Europa (dove coltivano i prodotti bio)..

Cosa facciamo? Un beneamato cazzo di niente. Fino a quando manterremo questa mentalità e nn lotteremo per un futuro migliore uniti faremo sempre e solo ridere.

Come diceva il mio professore gli italiani sono un gran popolo, ma hanno bisogno di un gerarca che li comandi.

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Torniamo a bomba anche se mi rendo conto di essere stato io l'artefice dei vari OT.

 

Povertà e bicicletta!

 

ora è chiaro che un simile discorso non può escludere un pochino la politica - è attraente per molti italiani sopratutto parlare die politici che essi stessi votano - ma io ne facevo un discorso di cultura di base.

In questo paese la cultura di base, cioè quello che s'insegna nelle scuole fin dalle prime classi è appunto un pochino di ipocrisia. Questo sistema crescendo, segue il percorso del giovane alunno futuro italiano cittadino, costruisce appunto il cittadino che ha nelle sue regole di vita alcune inesattezze, se vogliamo chiamarle così, se non vere e proprie lacune. 

Prima di tutto il discorso civico. In Italia l'educazione civica è stata tolta dagli insegnamenti nel lontano 1975, perché retaggio fascista, e gli effetti li vediamo tutti i giorni. La maleducazione imperante, il desiderio spropositato di essere sopra agli altri, la voglia di distinguersi anche cafonamente, insomma la mancanza totale di "comunità" e "appartenenza"che nessun politico è mai riuscito a restituire, ne sarà in grado di farlo in futuro.
Poi manca il senso del rispetto, che strettamente collegato a quello civico, impone, e automatizza i comportamenti dei cittadini stessi, in menefreghismo totale, verso il prossimo, il suo vicino di casa, colui che parcheggia di fianco a te, o semplicemente sta attraversando la strada piano. Questo si vede molto nelle grandi città sempre costantemente sotto stress da convivenza forzata.
NON escludo poi, legandomi allo stress da convivenza, l'imposizione forzata dell'abitare per forza in palazzi costruiti solo ed esclusivamente per farci stare dentro delle persone, senza pensare minimamente agli spazi in comune, alle situazioni di coabitazione su un pianerottolo fosse anche per metterci una pianta, se non peggio quello del posto auto ect ect.
Ecco che chi decide di andare contro, di non essere schiavo di questo, di voler fuggire, usa la bicicletta.
La bicicletta è quasi un oggetto religioso, un feticcio, un talismano per proteggersi da questi attacchi di inciviltà quotidiana, si entra usando la bici in questa moderna società italiana nata male e costruita peggio, in una sorta di cammino mistico, quasi un pellegrinaggio verso la salvezza personale, che come tutti i cammini di fede, è visto con sospetto.
Ecco perché il cittadino incivile, il bisognoso di troni o presenza TV, il cattocomunista pentito, il clericalfascista d'antan, il tifoso, l'arbitro, il calciatore, il coatto, il politico, il borghese, il radicalchic con maglione di cachemire sulla maglia di Che Guevara, dice che la bicicletta è da poveri!
E' invidioso, soffre, ci resta male, perché non ha null'altro da dire a riguardo perché egli non è libero, mentre noi, POVERI ciclisti, pedaliamo in traces mistica sulla nostra bici, per il gusto ed il sapore della nostra libertà. Di pensiero!


Buon Natale a tutti ragazzi, vi stimo, siete meravigliosi! 

Modificato da Romafix (visualizza cornologia modifica)
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Fiero di essere povero, dunque. Si fottano tutti, io un auto non la compro mai più, c'è quella di mia moglie e ce la faremo bastare. A me servono due ruote e senza motore.

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Io sono sul regionale Piacenza Lodi, il babbo ha appena subito un intrervento ad una vertebra, tutto bene, abbiamo fatto un altro passettino avanti. La bici dondola appesa ai ganci e io posso rilassarmi e lasciare scemare la tensione di un lungo pomeriggio. Non devo stare attento e concentrato, sono stanco ma al sicuro. Sono povero? Non direi...

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