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Kilian Jornet Courmayeur Innominata Chamonix


Dens
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Provo profonda ammirazione per personaggi come Kilian Jornet Burgada e per le loro imprese.

Sto spagnolo ci ha abituati a imprese davvero eccezionali in montagna, questa è a mio parere di una bellezza e di un impegno assoluti.

"Il faut avoir le pied montagnard"

 

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magnifico. 

e io che trovo pazzi un paio di amici (montagnini of course) che l'anno scorso hanno corso il tor des gèants.

by the way, ogni volta che mi fate vedere della montagna un pezzettino di jack'ass muore.

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e io che trovo pazzi un paio di amici (montagnini of course) che l'anno scorso hanno corso il tor des gèants.

by the way, ogni volta che mi fate vedere della montagna un pezzettino di jack'ass muore.

 

Bè se hanno corso il Tor sono pazzi di sicuro...

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magnifico.

e io che trovo pazzi un paio di amici (montagnini of course) che l'anno scorso hanno corso il tor des gèants.

by the way, ogni volta che mi fate vedere della montagna un pezzettino di jack'ass muore.

Bè se hanno corso il Tor sono pazzi di sicuro...

È stato anche il mio commento, ma sostengono che se ti accontenti di finirlo senza puntare a piazzamenti è una cosa fattibile. Io credo che fatto il primo passo+divallamento all'attacco del secondo finirei in una cassa di pino. Forse prima.

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Se ti accontenti di camminare-correre per 330 km e salire 24000 metri di dislivello è una cosa fattibile di sicuro...

Poi la roba assurda dell'ultratrail è quella parte di "numeri" che non nomina mai nessuno, 330 km sono tantissimi, 24000 metri di dislivello in salita sono un'enormità ma in un Tor devi anche scendere 24000 metri in pratica ti fai 48000 metri di dislivello in 330 km. Se ci pensate un'attimo la pendenza media è devastante. Complimenti ai tuoi amici perchè per portarlo a casa bisogna essere veramente preparati e convinti. Devono essere giorni davvero impegnativi ma anche di una bellezza incredibile.

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Se ti accontenti di camminare-correre per 330 km e salire 24000 metri di dislivello è una cosa fattibile di sicuro...

Poi la roba assurda dell'ultratrail è quella parte di "numeri" che non nomina mai nessuno, 330 km sono tantissimi, 24000 metri di dislivello in salita sono un'enormità ma in un Tor devi anche scendere 24000 metri in pratica ti fai 48000 metri di dislivello in 330 km. Se ci pensate un'attimo la pendenza media è devastante. Complimenti ai tuoi amici perchè per portarlo a casa bisogna essere veramente preparati e convinti. Devono essere giorni davvero impegnativi ma anche di una bellezza incredibile.

mah, a me spiegavano che hai un tempo limite di (mi sembra) cinque giorni o giù di lì per risultare in classifica generale, ma i veri matti hardcore che puntano a vincere stanno credo sulle 80h, riposando 4-5 ore sul tutto. Arrivano ovviamente in stato confusionale, e servono settimane per recuperare. Oltre a un enorme paio di coglioni e a una volontà d'acciaio.

 

Io ho visto la discesa in val di rhemes in notturna ed era una cosa bellissima, con un serpentone di lucette frontali che veniva giù dal col de la fenetre (che è una cosetta che già a scendere correndo di giorno devi stare ben attento se sei un comune mortale, col buio non ci voglio pensare)

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Si kilian non è umano... ha vinto tutto quello che si poteva... scialp, skyrunning e ultratrail... Impressionante.

 

Il tempo massimo per il tor sono 150 ore... La cosa più importante per finirlo rimane comunque la resistenza allo stress... più la distanza si allunga più il fattore mentale è importante. Diciamo che puoi essere forte e allentao come "mohamed ti spacco il culo bruce lee" =) cit. ma se non hai testa è sicuro che cedi... almeno a detta di tanti amici che lo hanno corso.

Durante l'edizione 0 del tor è stato condotto un interessante studio sulla privazione dal sonno (università di verona credo) con il mitico Pietro Trabucchi.

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Durante l'edizione 0 del tor è stato condotto un interessante studio sulla privazione dal sonno (università di verona credo) con il mitico Pietro Trabucchi.

 

ecco, questa è una cosa che m'ha sempre fatto pensare molto quando penso alle imprese in montagna.. l'altro giorno leggevo

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 sulla tragedia del freney e mi sono ritrovato a pensare a come sia possibile mantenere le energie e quel filo di lucidità necessaria dopo giorni e giorni passati praticamente senza dormire, in un ambiente come la montagna dove ogni piccola distrazione (e l'ho provato sulla mia pelle, cavandomela per un soffio) può essere veramente fatale.

 

la forza mentale di queste persone è decisamente superiore al loro valore atletico, già altissimo. impressionante.

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Durante l'edizione 0 del tor è stato condotto un interessante studio sulla privazione dal sonno (università di verona credo) con il mitico Pietro Trabucchi.

 

ecco, questa è una cosa che m'ha sempre fatto pensare molto quando penso alle imprese in montagna.. l'altro giorno leggevo

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 sulla tragedia del freney e mi sono ritrovato a pensare a come sia possibile mantenere le energie e quel filo di lucidità necessaria dopo giorni e giorni passati praticamente senza dormire, in un ambiente come la montagna dove ogni piccola distrazione (e l'ho provato sulla mia pelle, cavandomela per un soffio) può essere veramente fatale.

 

la forza mentale di queste persone è decisamente superiore al loro valore atletico, già altissimo. impressionante.

 

 

Parto dalla tua ultima frase, io nella mia limitata esperienza di ultratrail  ho capito che è la testa e solo la testa a portarti al traguardo, il fisico stabilisce quanto tempo ti ci vorrà ma arrivi solo se lo vuoi tanto tanto tantissimo. Il Trail Running è uno sport bellissimo e alla portata di qualunque individuo mediamente allenato che ama la corsa e la montagna, l'Ultratrail è un'altro mondo. Oltre le 10-15 ore cambia tutto e diventa tutto fottutamente impegnativo, sei costretto a cercare a fondo nelle tue risorse, è un'esperienza a tratti terribile ma incredibilmente affascinante e ti giuro di aver capito più cose su di me sulla mia determinazione sulla mia capacità di sopportare e agire tra la ventesima e la ventitreesima ora del mio Valdigne che in 3 anni di vita. Arrivi ad un punto in cui ti rendi conto di quanta poca energia quanta poca forza basti per continuare e allo stesso tempo di quanta motivazione ti serva per farlo. Se nelle prime 3-5 ore vai avanti forte delle tue gambe delle tue riserve di glicogeno nelle ultime 3 ore vai avanti e basta; non c'è più forza non c'è più glicogeno c'è solo la tua voglia di arrivare e incredibilmente se riesci a sorreggere questa voglia arrivi. Però non ti devi distrarre non devi distogliere lo sguardo da quella Linea altrimenti ciao, sei DNF. L'ambiente è fondamentale non riesco nemmeno ad immaginare di correre una 24 ore su un circuito di pochi km, impazzirei, invece la montagna è così affascinante così sfidante che mi aiutava a ridurre tutto all'essenziale. Mi sentivo come immagino si sentisse un uomo primitivo che si trovava a dover valicare un passo a 2500 mt, piccolo, prudente, concentrato e determinato. Ho vissuto dei momenti davvero magici durante le mie corse in montagna dove tutto diventava semplice, gli occhi guardano, l'equilibrio e la propriocettività raggiungono livelli altissimi, le gambe spingono, lo stomaco brucia, i polmoni e il cuore pompano e il cervello si mette semplicemente a disposizione, diventi corpo e istinto, esce l'uomo che eri già milioni di anni fa e tutto funziona a meraviglia. Quando arrivi e ritorni nel mondo provi quasi una vertigine un lieve senso di spaesamento, scoppia una bolla e sei costretto a rimetterti a ragionare. 

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@Dens, io ho esperienza solo di trekking e pochissimo alpinismo e la cosa che ho sempre amato della montagna è che ti mette SEMPRE di fronte ai tuoi limiti e alla tua forza di volontà, indipendentemente dal tuo livello di allenamento e da quello che scegli di fare. In questo la montagna (come il ciclismo per certi versi) è democratica: tutti possono cercare sè stessi e tirare fuori le risorse che non pensavano di avere. 1500 mt di dislivello con uno zaino di 25 kg e inizia a piovere grosso così e davanti hai tutta la discesa.. ti chiedi chi te l'ha fatto fare, maledici ogni singolo passo che fai perché è sempre troppo lontana la meta, ti sembra di non arrivare e ti sembra inutile farlo. Per me quel giorno, come i seguenti, sono stati una maledizione e una fortuna immensa, perché mi hanno fatto capire che ho le risorse per andare avanti, e che se avessi dovuto camminare ancora per altre 10 ore avrei potuto farlo, se la testa stava con me. Questo rende ogni esperienza in montagna straordinaria, ti insegna a conoscerti e anche a capire quand'è il caso di arrendersi e tornare indietro, a non viverla come una sconfitta ma come un'altra esperienza in più sulle spalle.

 

Dio, quanto amo la montagna.. :D

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