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SENTENZA


cinas
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Tanti anni fa, a lezione di Istituzioni di diritto penale, il prof. Carlo Federico Grosso ci spiegò la differenza fra omicidio colposo con previsione dell’evento e omicidio volontario con dolo eventuale.
 
Io la ricordo così: nel primo caso, metto in atto una condotta, sono consapevole che potrebbe derivarne la morte di qualcuno, ma sono – soggettivamente – sicuro che ciò non accadrà: e se sapessi che accadrà, non metterei in atto la condotta. ESEMPI:  sono  ubriaco, prendo l’auto, tanto so’ un drago, mica succede niente.  Metto un bomba per strada e avverto mezzora prima per far evacuare la strada. Potrebbe andarci di mezzo qualcuno ma io non lo voglio e se fossi certo che qualcuno ci andasse di mezzo non metterei la bomba.
 
Nel secondo caso, metto in atto una condotta, sono consapevole che potrebbe derivarne la morte di qualcuno, non lo voglio ma me ne frego, nel senso che anche se accade non mi importa . ESEMPIO: prendo l’auto e cerco di uccidermi facendo un frontale con un TIR: se muore l’autista chissenfrega. metto una bomba per strada che esploderà alle tre del mattino;  non dovrebbe passare nessuno, ma se passa, pazienza. 
 
Ora, se questa distinzione è vera (ancora vera) , è a mio parere corretta l, che attribuisce un omicidio colposo punito con la massima pena invece che un omicidio volontario con dolo eventuale all'Amministratore Delegato di Thyssen. Nessuna persona sana di mente in azienda, in gran parte solo per purissimo egoismo, per evitare cioè processi e casini, direbbe “se muore qualcuno pazienza”. . . 
Sto pippardone non implica comprensione e solidarietà per quei quattro stronzi che per risparmiare hanno causato la morte degli operai, eh, sia chiaro.  La condanna a dieci anni è dura ma giusta. 
 
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Mah. Boh. Io sono troppo poco informato sui fatti perchè me ne è importato poco allora e poco adesso. La distinzione la spiegò con esempi simili ai tuoi anche la mia ex-prof di diritto... che non ho capito, loro dovevano spostare gli stabilimenti a Terni e quindi non hanno adeguato le norme di sicurezza dell'impianto che sarebbe stato dismesso, giusto? Quindi, avrebbero potuto fermare la produzione un tot prima per evitare il rischio che accadesse tutto ciò, se non volevano spendere su un impianto vecchio che andava demolito...

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Mah. Boh. Io sono troppo poco informato sui fatti perchè me ne è importato poco allora e poco adesso. La distinzione la spiegò con esempi simili ai tuoi anche la mia ex-prof di diritto... che non ho capito, loro dovevano spostare gli stabilimenti a Terni e quindi non hanno adeguato le norme di sicurezza dell'impianto che sarebbe stato dismesso, giusto? Quindi, avrebbero potuto fermare la produzione un tot prima per evitare il rischio che accadesse tutto ciò, se non volevano spendere su un impianto vecchio che andava demolito...

loro sono colpevoli perché  a prescindere dalle motivazioni -  non avevano corrette misure di sicurezza. e a causa di ciò sono morte sette persone. 

potevano fermare la produzione o fare gli adeguamenti, non produrre senza sicurezza. 

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IMHO;-)

Gli esempi da te usati, per come li presenti, riuscirebbero a giustificare ogni efferatezza.

Fortuna (o altro punto di vista) vuole che non tutte le azioni risultino così gelide, accademiche.

In fase di dibattimento, l'azione (dimostrativa) del primo caso, il caso della bomba posta, potrebbe assumere nobili finalità positive, legate alla giustizia sociale, alla liberazione di popoli, ecc... Un qualunque tribunale potrebbe sentenziare assoluzione in merito alle rivendicazioni della difesa.

 

Nella triste vicenda accaduta allo stabilimento torinese della TyssenKrupp, sono legate le responsabilita soggettive di un amministratore ed altri quattro assassini, consapevoli di cosa poteva succedere, in una fabbrica SENZA un dispositivo di sicurezza e senza neanche la parvenza di prevenzione.

Andare con l'auto a centosessanta è un comportamento da assassini, PUNTO.

La responsabilità è anche oggettiva; i cinque infami responsabili godono di buona compagnia. Quando al mondo da sempre si permette all'Uomo di sfruttare un suo simile, il mondo animale e vegetale, assolvere o alleggerire la pena, si condanna il proprio futuro, di tutti/e quindi, a sicura morte.

Non si deve mai permettere all'autista assassino/a di poter percorrere scorciatoie per farla franca, libererebbe i suoi simili pure dal rimorso e si sentirebbe in buona compagnia meno responsabile.

 

Perdona la mia sintassi prolissa, non sono concetti facili da scrivere. Sono qui per confrontarmi, in genere preferisco nutrire dubbi che certezze, è più salutare.;-)

Ma l'elemento del dubbio che hai offerto tu è terreno sdrucciolevole; così si può cadere in azzardate conclusioni.

 

Il mio punto di vista non passa (mai necessariamente) dai tribunali, ma si avvale sempre dall'esperienza e della Storia.

Il disprezzo che mantengo, il dolore che percepisco quando accadono nefandezze di questo tipo, li ho maturati bazzicando ambienti di lavoro dove la leggerezza padronale batte il tempo; a forza di frequentare cantieri che offrono (offrivano?) sia il pericolo immediato che quello più diffuso e nessun dispositivo di protezione nessuna aspirazione fumi/gas nocivi, ho imparato giustamente ad odiare.

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Il disprezzo che mantengo, il dolore che percepisco quando accadono nefandezze di questo tipo, li ho maturati bazzicando ambienti di lavoro dove la leggerezza padronale batte il tempo; a forza di frequentare cantieri che offrono (offrivano?) sia il pericolo immediato che quello più diffuso e nessun dispositivo di protezione nessuna aspirazione fumi/gas nocivi, ho imparato giustamente ad odiare.

 

Mi accodo al disgusto espresso, in quanto, anche la mia esperienza professionale mi ha portato alle stesse amare conclusioni.

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IMHO;-)

Gli esempi da te usati, per come li presenti, riuscirebbero a giustificare ogni efferatezza.

Fortuna (o altro punto di vista) vuole che non tutte le azioni risultino così gelide, accademiche.

In fase di dibattimento, l'azione (dimostrativa) del primo caso, il caso della bomba posta, potrebbe assumere nobili finalità positive, legate alla giustizia sociale, alla liberazione di popoli, ecc... Un qualunque tribunale potrebbe sentenziare assoluzione in merito alle rivendicazioni della difesa.

 

Nella triste vicenda accaduta allo stabilimento torinese della TyssenKrupp, sono legate le responsabilita soggettive di un amministratore ed altri quattro assassini, consapevoli di cosa poteva succedere, in una fabbrica SENZA un dispositivo di sicurezza e senza neanche la parvenza di prevenzione.

Andare con l'auto a centosessanta è un comportamento da assassini, PUNTO.

La responsabilità è anche oggettiva; i cinque infami responsabili godono di buona compagnia. Quando al mondo da sempre si permette all'Uomo di sfruttare un suo simile, il mondo animale e vegetale, assolvere o alleggerire la pena, si condanna il proprio futuro, di tutti/e quindi, a sicura morte.

Non si deve mai permettere all'autista assassino/a di poter percorrere scorciatoie per farla franca, libererebbe i suoi simili pure dal rimorso e si sentirebbe in buona compagnia meno responsabile.

 

Perdona la mia sintassi prolissa, non sono concetti facili da scrivere. Sono qui per confrontarmi, in genere preferisco nutrire dubbi che certezze, è più salutare.;-)

Ma l'elemento del dubbio che hai offerto tu è terreno sdrucciolevole; così si può cadere in azzardate conclusioni.

 

Il mio punto di vista non passa (mai necessariamente) dai tribunali, ma si avvale sempre dall'esperienza e della Storia.

Il disprezzo che mantengo, il dolore che percepisco quando accadono nefandezze di questo tipo, li ho maturati bazzicando ambienti di lavoro dove la leggerezza padronale batte il tempo; a forza di frequentare cantieri che offrono (offrivano?) sia il pericolo immediato che quello più diffuso e nessun dispositivo di protezione nessuna aspirazione fumi/gas nocivi, ho imparato giustamente ad odiare.

"La responsabilità è anche oggettiva"

 

questo MAI. la responsabilità penale è sempre soggettiva. è un principio fondamentale della civiltà. 

 

sul resto, preciso soltanto che la pena, giustamente,  è la più alta mai comminata ad un'azienda per un fatto del genere, come ha sottolineato con soddisfazione anche l'accusa (Guariniello). quindi nessuno "la fa franca".

 

ho sbagliato  a postare qui una considerazione un po' troppo giuridica (e comunque, postata ieri: stamattina Il prof. Grosso scrive sulla Stampa le stesse cose... )

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IMHO;-)

Gli esempi da te usati, per come li presenti, riuscirebbero a giustificare ogni efferatezza.

Fortuna (o altro punto di vista) vuole che non tutte le azioni risultino così gelide, accademiche.

In fase di dibattimento, l'azione (dimostrativa) del primo caso, il caso della bomba posta, potrebbe assumere nobili finalità positive, legate alla giustizia sociale, alla liberazione di popoli, ecc... Un qualunque tribunale potrebbe sentenziare assoluzione in merito alle rivendicazioni della difesa.

 

Nella triste vicenda accaduta allo stabilimento torinese della TyssenKrupp, sono legate le responsabilita soggettive di un amministratore ed altri quattro assassini, consapevoli di cosa poteva succedere, in una fabbrica SENZA un dispositivo di sicurezza e senza neanche la parvenza di prevenzione.

Andare con l'auto a centosessanta è un comportamento da assassini, PUNTO.

La responsabilità è anche oggettiva; i cinque infami responsabili godono di buona compagnia. Quando al mondo da sempre si permette all'Uomo di sfruttare un suo simile, il mondo animale e vegetale, assolvere o alleggerire la pena, si condanna il proprio futuro, di tutti/e quindi, a sicura morte.

Non si deve mai permettere all'autista assassino/a di poter percorrere scorciatoie per farla franca, libererebbe i suoi simili pure dal rimorso e si sentirebbe in buona compagnia meno responsabile.

 

Perdona la mia sintassi prolissa, non sono concetti facili da scrivere. Sono qui per confrontarmi, in genere preferisco nutrire dubbi che certezze, è più salutare.;-)

Ma l'elemento del dubbio che hai offerto tu è terreno sdrucciolevole; così si può cadere in azzardate conclusioni.

 

Il mio punto di vista non passa (mai necessariamente) dai tribunali, ma si avvale sempre dall'esperienza e della Storia.

Il disprezzo che mantengo, il dolore che percepisco quando accadono nefandezze di questo tipo, li ho maturati bazzicando ambienti di lavoro dove la leggerezza padronale batte il tempo; a forza di frequentare cantieri che offrono (offrivano?) sia il pericolo immediato che quello più diffuso e nessun dispositivo di protezione nessuna aspirazione fumi/gas nocivi, ho imparato giustamente ad odiare.

"La responsabilità è anche oggettiva"

 

questo MAI. la responsabilità penale è sempre soggettiva. è un principio fondamentale della civiltà. 

 

sul resto, preciso soltanto che la pena, giustamente,  è la più alta mai comminata ad un'azienda per un fatto del genere, come ha sottolineato con soddisfazione anche l'accusa (Guariniello). quindi nessuno "la fa franca".

 

ho sbagliato  a postare qui una considerazione un po' troppo giuridica (e comunque, postata ieri: stamattina Il prof. Grosso scrive sulla Stampa le stesse cose... )

 

 

E del caso Eternit cosa ne pensi?

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Gli esempi da te usati, per come li presenti, riuscirebbero a giustificare ogni efferatezza.

Fortuna (o altro punto di vista) vuole che non tutte le azioni risultino così gelide, accademiche.

In fase di dibattimento, l'azione (dimostrativa) del primo caso, il caso della bomba posta, potrebbe assumere nobili finalità positive, legate alla giustizia sociale, alla liberazione di popoli, ecc... Un qualunque tribunale potrebbe sentenziare assoluzione in merito alle rivendicazioni della difesa.

 

Nella triste vicenda accaduta allo stabilimento torinese della TyssenKrupp, sono legate le responsabilita soggettive di un amministratore ed altri quattro assassini, consapevoli di cosa poteva succedere, in una fabbrica SENZA un dispositivo di sicurezza e senza neanche la parvenza di prevenzione.

Andare con l'auto a centosessanta è un comportamento da assassini, PUNTO.

La responsabilità è anche oggettiva; i cinque infami responsabili godono di buona compagnia. Quando al mondo da sempre si permette all'Uomo di sfruttare un suo simile, il mondo animale e vegetale, assolvere o alleggerire la pena, si condanna il proprio futuro, di tutti/e quindi, a sicura morte.

Non si deve mai permettere all'autista assassino/a di poter percorrere scorciatoie per farla franca, libererebbe i suoi simili pure dal rimorso e si sentirebbe in buona compagnia meno responsabile.

 

Perdona la mia sintassi prolissa, non sono concetti facili da scrivere. Sono qui per confrontarmi, in genere preferisco nutrire dubbi che certezze, è più salutare.;-)

Ma l'elemento del dubbio che hai offerto tu è terreno sdrucciolevole; così si può cadere in azzardate conclusioni.

 

Il mio punto di vista non passa (mai necessariamente) dai tribunali, ma si avvale sempre dall'esperienza e della Storia.

Il disprezzo che mantengo, il dolore che percepisco quando accadono nefandezze di questo tipo, li ho maturati bazzicando ambienti di lavoro dove la leggerezza padronale batte il tempo; a forza di frequentare cantieri che offrono (offrivano?) sia il pericolo immediato che quello più diffuso e nessun dispositivo di protezione nessuna aspirazione fumi/gas nocivi, ho imparato giustamente ad odiare.

"La responsabilità è anche oggettiva"

 

questo MAI. la responsabilità penale è sempre soggettiva. è un principio fondamentale della civiltà. 

 

sul resto, preciso soltanto che la pena, giustamente,  è la più alta mai comminata ad un'azienda per un fatto del genere, come ha sottolineato con soddisfazione anche l'accusa (Guariniello). quindi nessuno "la fa franca".

 

ho sbagliato  a postare qui una considerazione un po' troppo giuridica (e comunque, postata ieri: stamattina Il prof. Grosso scrive sulla Stampa le stesse cose... )

Invece hai fatto bene.;-)

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IMHO;-)

Gli esempi da te usati, per come li presenti, riuscirebbero a giustificare ogni efferatezza.

Fortuna (o altro punto di vista) vuole che non tutte le azioni risultino così gelide, accademiche.

In fase di dibattimento, l'azione (dimostrativa) del primo caso, il caso della bomba posta, potrebbe assumere nobili finalità positive, legate alla giustizia sociale, alla liberazione di popoli, ecc... Un qualunque tribunale potrebbe sentenziare assoluzione in merito alle rivendicazioni della difesa.

 

Nella triste vicenda accaduta allo stabilimento torinese della TyssenKrupp, sono legate le responsabilita soggettive di un amministratore ed altri quattro assassini, consapevoli di cosa poteva succedere, in una fabbrica SENZA un dispositivo di sicurezza e senza neanche la parvenza di prevenzione.

Andare con l'auto a centosessanta è un comportamento da assassini, PUNTO.

La responsabilità è anche oggettiva; i cinque infami responsabili godono di buona compagnia. Quando al mondo da sempre si permette all'Uomo di sfruttare un suo simile, il mondo animale e vegetale, assolvere o alleggerire la pena, si condanna il proprio futuro, di tutti/e quindi, a sicura morte.

Non si deve mai permettere all'autista assassino/a di poter percorrere scorciatoie per farla franca, libererebbe i suoi simili pure dal rimorso e si sentirebbe in buona compagnia meno responsabile.

 

Perdona la mia sintassi prolissa, non sono concetti facili da scrivere. Sono qui per confrontarmi, in genere preferisco nutrire dubbi che certezze, è più salutare.;-)

Ma l'elemento del dubbio che hai offerto tu è terreno sdrucciolevole; così si può cadere in azzardate conclusioni.

 

Il mio punto di vista non passa (mai necessariamente) dai tribunali, ma si avvale sempre dall'esperienza e della Storia.

Il disprezzo che mantengo, il dolore che percepisco quando accadono nefandezze di questo tipo, li ho maturati bazzicando ambienti di lavoro dove la leggerezza padronale batte il tempo; a forza di frequentare cantieri che offrono (offrivano?) sia il pericolo immediato che quello più diffuso e nessun dispositivo di protezione nessuna aspirazione fumi/gas nocivi, ho imparato giustamente ad odiare.

"La responsabilità è anche oggettiva"

 

questo MAI. la responsabilità penale è sempre soggettiva. è un principio fondamentale della civiltà. 

 

sul resto, preciso soltanto che la pena, giustamente,  è la più alta mai comminata ad un'azienda per un fatto del genere, come ha sottolineato con soddisfazione anche l'accusa (Guariniello). quindi nessuno "la fa franca".

 

ho sbagliato  a postare qui una considerazione un po' troppo giuridica (e comunque, postata ieri: stamattina Il prof. Grosso scrive sulla Stampa le stesse cose... )

 

 

E del caso Eternit cosa ne pensi?

ne so poco, sinceramente.  quindi mi astengo dal giudizio. 

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a forza di frequentare cantieri che offrono (offrivano?) sia il pericolo immediato che quello più diffuso e nessun dispositivo di protezione nessuna aspirazione fumi/gas nocivi, ho imparato giustamente ad odiare.

Vorrei estendere alla lista dei lestofanti, come persona informata sui fatti e testimone, anche la medio-piccola industria del nord italia.

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Ma se vedete tutte queste brutte cose, non potete fare qualcosa? Le denunce, gli scioperi ecc ecc è a QUESTO che servono, non a farsi dare 22* in ufficio anzichè 21... Io nei cantieri dove lavoro non ho problemi, anche perchè io sono dell'idea che ok la sicurezza, ma IO penso x me stesso...se vedo che c'è polvere mi metto la mascherina, se c'é rumore le cuffie, non c'è bisogno che mi dicano di farlo...e comunque non capita mai di vedere grossi pericoli sul lavoro... Visto xhe siamo in un topic "riflessivo"...

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Ma se vedete tutte queste brutte cose, non potete fare qualcosa? Le denunce, gli scioperi ecc ecc è a QUESTO che servono, non a farsi dare 22* in ufficio anzichè 21... Io nei cantieri dove lavoro non ho problemi, anche perchè io sono dell'idea che ok la sicurezza, ma IO penso x me stesso...se vedo che c'è polvere mi metto la mascherina, se c'é rumore le cuffie, non c'è bisogno che mi dicano di farlo...e comunque non capita mai di vedere grossi pericoli sul lavoro... Visto xhe siamo in un topic "riflessivo"...

Mi scoccia uscire dal topic, per rispetto delle vittime sopra citate.

Però.

Non si può fare nulla perché la maggior parte degli operai teme di perdere il lavoro.

Fino a poco tempo fa 'godevo' della cassa integrazione, punitiva, a tempo pieno e senza rotazione con gli altri colleghi, solo perché ho chiesto (al cane da guardia) dispositivi idonei per lavorare senza star male. Nella richiesta, sapendo già che sarebbe stata inutile, ho farcito a mio modo il lessico, col migliore repertorio di bestemmie, ecc....;-)

La ditta dove sono impiegato chiuderà lunedì, niente polvere niente mascherina; nessuno sciopero nessun lavoro.

E nessuna mobilità.

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Non si può fare nulla perché la maggior parte degli operai teme di perdere il lavoro.

Fino a poco tempo fa 'godevo' della cassa integrazione, punitiva, a tempo pieno e senza rotazione con gli altri colleghi, solo perché ho chiesto (al cane da guardia) dispositivi idonei per lavorare senza star male. Nella richiesta, sapendo già che sarebbe stata inutile, ho farcito a mio modo il lessico, col migliore repertorio di bestemmie, ecc....;-)

La ditta dove sono impiegato chiuderà lunedì, niente polvere niente mascherina; nessuno sciopero nessun lavoro.

E nessuna mobilità.

Film già visti.

Schifo che perdura.

Mi dispiace, per quanto possa esserti utile.

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