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Bike messengers: un punto di vista.


Capiero
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da sempre in un certo ambito culturale(al quale appartengo)ci si è confrontati con i più puri dei puri su argomenti spesso inutili.

certe disquisizioni ricordano dialoghi alla ecce bombo.

ma vivaddio sentir parlare un erede di bakunin e kropotkin fa sempre piacere

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Diciamo che bisogna dare molto peso all'affermazione "Qui butto la provocazione" perchè di provocazione si parla in questo articolo.

L'ironia della vicenda forse sta nel fatto che le frasi e il tenore del testo hanno una tale forza caricaturale che rischiano di far sembrare questa puerile analisi del movimento "fissa" (perchè di movimento ormai si deve parlare se lo volgiamo considerare in tutte le sue sfumature e modi di viverla) una sorta di monologo comico del pensiero "anarchico".

p.s. se vi fermate a leggere la prima pagina del post vedrete una delle discussioni con la più alta eleganza di espressione e di pensiero degli ultimi mesi del forum.

Peccato si trascenda sempre. D'altronde si sa che siamo sanguigni e carichi di vita qui, il bello è anche questo.

ma capirei il senso dell'articolo, pur non condividendolo, se l'analisi fatta partisse da dati reali e non da supposizioni riguardo "l'oggetto del contendere".

Altra cosa fondamentale è che spesso sento mischiare il bike messenging con il "movimento della fissa", sono due cose totalmente diverse, soprattutto se inserite in questo, a dir poco sterile, tentativo di voler per forza connotare politicamente un lavoro come tanti altri, che contestualizzato in un sistema capitalistico non può far altro che essere strumentale al capitale.

Modificato da Matteo (visualizza cornologia modifica)
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Avessi saputo che ci sarebbe stato un flame, non avrei postato nulla.

A me i pop corn manco mi piaciono.:-/

Gli altrui punti di vista servono solo per confrontarli con i nostri, per allargare le nostre curiosità, stimolare le intelligenze.

Non sono e non voglio essere un moderatore, ma vi chiedo di esprimervi, senza preconcetti, senza dover tutte le volte leggere critiche come semplici attacchi a danni di categorie o individui.

;-)

Dai su.

Sono stradaccordo con te e sinceramente in ogni discussione leggere battutine inutili o commenti senza senso mi fa girare la minchia, soprattutto se a farli sono persone che secondo me hanno sbagliato totalmente approccio. Detto questo mi spiace e non era mia intenzione interrompere la discussione.

ma dato che tu fai questo lavoro sicuramente puoi raccontarci chi è che richiede un servizio di bike messenger e perché...

sono aziende di un certo tipo oppure hai clienti abbastanza eterogenei?

chi decide per un servizio di bike messenger piuttosto che tradizionale da cosa è motivato?

C'è chi sceglie perché la linea green fa tendenza di questi anni ed è forse il futuro su alcuni campi ed è buona pubblicità per le aziende, chi perché preferisce dare i soldi a me che lo faccio in bici piuttosto ad uno che lo fa in macchina o in motorino, chi perché crede nell'ecosostenibilità, chi perché ha avuto problemi con i precedenti corrieri e con il nostro servizio si è trovato più che bene, chi perché i vecchi corrieri non garantivano più la consegna espressa che noi garantiamo in base alla tempistica richiesta dal cliente, chi perché riconosce che sul breve tratto urbano siamo più veloci di altri mezzi, chi perché ci siamo con qualsiasi condizione atmosferica a differenza di alcune ditte che si affidano hai padroncini che quando ad esempio c'è neve stocazzo che escono dopo che l'assicurazione se la pagano loro e non la ditta che gli subappalta i lavori, chi perché gli piace l'idea e la novità... di motivi ce ne sono, anche dei più disparati e dei più ridicoli che non sto qua a raccontarti perché quando li sento non so se ridere o piangere.

Non credere che sia facile, i clienti non crescono sugli alberi o non li trovi per terra (soprattutto di questi tempi), non si tratta solo di correre da un posto all'altro a portare cose (come dice o crede qualcuno) ma di far capire alla gente che c'è un modo alternativo per consegnare la merce, ecosostenibile e anche più veloce (pensa ai progetti peri bandi di concorso che possono essere consegnati in tempo limite) e trovi sempre il tipo sveglio che ti dice che essendo in bici non dovresti costare un cazzo (che è io non mangio coglione?) o l'avvocato che approva il tuo lavoro ma poi ti dice che lui ha il tirocinante/praticante che non gli costa un cazzo e oltre ad andargli a prendere il pranzo e qualche altra mansione può anche mandarlo in giro per la città a consegnare documenti invece che stare in studio ad apprendere qualcosa di utile per la professione.

Spero di essere stato abbastanza esaustivo con la risposta, non voglio fare polemiche, questo è quello che mi riguarda e credi che come ogni nuova attività (perché in Italia c'è da 5 anni) c'è da farsi il culo per prendersi una fetta di mercato e viverci.

Bless :)

In aggiunta a quanto detto da Pier, parlerei di sostenibilità a 360°, questo è il vero elemento di innovazione sul mercato italiano per quanto riguarda questo servizio. La sostenibilità non è solamente essere ecologici, ma è in primis riuscire a fornire un servizio che rispetti prima di tutto i corrieri, che sia "pulito" sotto ogni aspetto,

e in italia vi assicuro che non è poco visto che non esistono regole che tutelino questa classe di lavoratori.

Assicurare i corrieri, non scaricare su di loro costi di mezzi e di benzina, per il mercato italiano è già un'impresa. Chi ha scritto quell'articolo non ha la minima idea di cosa sia questo mercato, a prescindere dalla bici o dagli scooter.

E' un mercato di padroni e padroncini che si sono improvvisati imprenditori senza fare i conti con una oculata gestione del business finendo per scaricare le problematiche e le stupide guerre dei prezzi sulla manodopera, costringendo i padroncini a lavorare nell'illegalità pur di portare a casa uno stipendio, non fornendo al cliente un servizio teconologicamente e strutturalmente avanzato, perchè su un tipo di business a scalare, facendo la guerra del centesimo, a rimetterci è il servizio perchè non può esserci un investimeno in termini di miglioramento del servizio stesso.

Il servizio di bike messenging, perlomeno come lo gestisce la nostra azienda (mia e di Pier) ha questo scopo e da anni lavora per porre un modo nuovo di gestire il delivery leggero ed è questo che ci pone all'attenzione di aziende che sono attente a questo elemento, soprattutto delle multinazionali che sono costrette a rispondere a parametri euopei di sostenibilità.

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Diciamo che bisogna dare molto peso all'affermazione "Qui butto la provocazione" perchè di provocazione si parla in questo articolo.

L'ironia della vicenda forse sta nel fatto che le frasi e il tenore del testo hanno una tale forza caricaturale che rischiano di far sembrare questa puerile analisi del movimento "fissa" (perchè di movimento ormai si deve parlare se lo volgiamo considerare in tutte le sue sfumature e modi di viverla) una sorta di monologo comico del pensiero "anarchico".

p.s. se vi fermate a leggere la prima pagina del post vedrete una delle discussioni con la più alta eleganza di espressione e di pensiero degli ultimi mesi del forum.

Peccato si trascenda sempre. D'altronde si sa che siamo sanguigni e carichi di vita qui, il bello è anche questo.

ma capirei il senso dell'articolo, pur non condividendolo, se l'analisi fatta partisse da dati reali e non da supposizioni riguardo "l'oggetto del contendere".

Altra cosa fondamentale è che spesso sento mischiare il bike messenging con il "movimento della fissa", sono due cose totalmente diverse, soprattutto se inserite in questo, a dir poco sterile, tentativo di voler per forza connotare politicamente un lavoro come tanti altri, che inserito in un sistema capitalistico non può far altro che essere strumentale al capitale.

Si di "cose varie" ne ha mischiate e ne vengono mischiate un po' troppe e un po' troppo a cazzo.

Bisogna anche avere l'onestà di capire che se un sistema c'è ed è accettato dai più dentro quel sistema volenti o nolenti ci siamo tutti e tutti lo alimentiamo. Due cose banalissime come mangiare e curarsi alimentano due dei più grossi "affari" del capitalismo moderno.

Quindi che si fa? Si accetta il sistema perchè intanto "così va il mondo?" Io direi che piuttosto che cercare risposte semplici a problemi complessi incaponendosi su dei particolari bisognerebbe accettare la complessità del problema e accettare il fatto che trovare una soluzione richiederà un grosso sforzo soprattutto di intelligenza. Direi che adesso come adesso la cosa migliore da fare è studiare ed imparare. Capire un sistema economico è fondamentale se lo si vuole riformare, quando saremo più coscienti del nostro mondo la soluzione al "problema" uscirà da sola. Ma illudersi di cambiare il mondo coltivando un vasetto di fragole che riesce a fornirci forse l'uno per mille del nostro fabbisogno non è la strada giusta, sarà salutare e piacevole mangiarle ma a livello di sistema non cambierà una virgola.

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Ringrazio Capiero per l'attenzione al mio post.

Queste le mie osservazioni.

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Buone pedalate a tutti.

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beh, la discussione ha preso toni chiari, quelli di ACV sono ringraziamenti che ci stanno tutti.

di mio ringrazio al solito Dens per l'equilibrio che sempre mostra e Pier e Matteo per aver parlato della loro realtà di tutti i giorni che facciamo tutti finta di sapere, ma non ne sappiamo un cazzo (io in primis).

MI avete anche ricordato uno dei punti d'inizio delle mie letture sul fisso nel web, fatene buon uso

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