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Conversione di una Peloso


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Ciao a tutti.

Quest'anno, come l'anno scorso, ho un progetto. Si tratta di mettere insieme una bici con pezzi di recupero, acquistando il minimo indispensabile.

Già ai bei tempi dell'università giravo su bici di recupero: una la tolsi da un cespuglio di ortensie del giardino di un amico; era una vecchia bici da uomo, marca ignota, una bella bestia singlespeed con ruote da 28". La sistemai tutta e la chiamai "Enterprise". Poi fu la volta di salvare una bici dalle acque di un fosso cittadino; era coperta di melma, probabilmente rubata e gettata, col manubrio piegato ma in generale funzionante. Recuperai anche quella, con una fune. La sistemai e per anni l'ho usata in città. "Clavilegno" era il suo nome.

Quest'anno, dopo quasi vent'anni, ho deciso di farlo ancora e di costruire una fissa.

Girando per telai avevo raccolto all'inizio un telaio modello Albatros della Aquila (ma quella della zona di Arezzo, non di Milano) cerchio posteriore distrutto, un condorino come manubrio e tanta ruggine.

Poi, dopo un paio di settimane che stava in garage a stagionare, passo in macchina accanto a dei cassonetti e con la coda dell'occhio vedo un telaio in terra. Stavo quasi per proseguire ma ringrazio ancora gli dèi di esser tornato indietro.

Quello che successivamente avrei accuratamente analizzato e identificato era un telaio da corsa, privo di sella e ruote, a cui il proprietario aveva tolto pipa, manubrio e pedali sostituendoli con un manubrio monoblocco da passeggio e due ordinarissimi pedali gommati con catarifrangente.

E' apparso subito che quel telaio dovesse essere di pregio: monta infatti una guarnitura Campagnolo Nuovo Record con pedivelle 170 Strada, deragliatori Campagnolo Nuovo Record, fascette reggicavi Campagnolo, sede sterzo Campagnolo... insomma, tutta roba pre-'72 e tutta roba che prima del '72 era top di gamma.

Anche il manubrio da passeggio, tutto sommato, è un Cinelli con la vite al di sotto della placchetta metallica con lo stemma, quello vecchio.

La sorpresa è arrivata quando sul canotto sterzo ho pulito la placchetta metallica: Peloso - Alessandria.

Ora, pare che Peloso fosse un artigiano telaista piemontese degli anni '70 che faceva telai su ordinazione e i cui telai erano richiesti perfino in UK e USA! In più, aveva l'abitudine di incidere alla base del canotto della sella, proprio sulla congiunzione, il nome del proprietario. Ebbene, su questo telaio c'è proprio il cognome del proprietario inciso, sul quale ora condurrò una ricerca.

La guarnitura è una 44-49 e penso che userò la corona da 44 accoppiandole un pignone 17.

Il manubrio, benché Cinelli, è talmente solcato dalla ruggine che non sarà recuperabile e comunque le due leve freno saldate al manubrio non avrebbero potuto essere usate su una fissa, alla quale metterò solo l'anteriore.

Ora ho finito il lavoro di smontaggio di tutto quanto tranne il movimento centrale e procederò a breve con la sverniciatura. Nel frattempo è caccia aperta a pipa, cerchio posteriore, reggisella, sella e manubrio. Vi terrò aggiornati.

Ho trovato, sulle Peloso, questa storia interessante:

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Nel frattempo sto fotografando le fasi e bloggherò il tutto.

A presto :-)

Ale-

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Secondo me è un crimine contro l'umanità fissarla... :dry:

Se disponi di risorse, riportala all'originale splendore!

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Ovviamente quella discussione l'avevo già letta per intero, grazie mille per l'hint :-)

Il crimine contro l'umanità era buttare un telaio del genere al cassonetto. Del resto i fatti sono questi: fissandola non rovino nulla né faccio nulla di irreversibile. Le ruote non c'erano, quindi fisserei eventualmente un cerchio qualsiasi. Pipa e piega non c'erano quindi non sciupo nulla, non butto leve dei freni né nulla di prezioso. La sella non c'era. I freni neanche. I pedali che sostituisco non un paio di metallo sono già una miglioria rispetto a quelli che ho tolto. Il MC, che gira perfettamente, l'ho iniziato a pulire religiosamente. Cambio, deragliatori e passacavo li ho smontati con cura e passerò a pulirli e metterli da parte.

La vernice si stacca da sola in molte parti, la ruggine come vedi abbonda e, per fare un appunto a Peloso, il canotto dello sterzo che era cromato lui l'aveva dipinto di verde, direttamente sulla cromatura. Immaginati che schifo di lavoro, con la vernice che si stacca al primo granello di polvere che ci picchia.

Le cromature, d'altro canto, sono abbondantemente andate. Dovrei portare tutto nuovamente ad acciaio grezzo, far ricromare le congiunzioni e il canotto (e trovalo chi ti croma solo qualche pezzettino senza chiederti milioni), poi far dare il primer e verniciare.

Senza contare tutti i pezzi che dovrei prendere per riportarla allo stato di bdc degna del suo nome.

Insomma, non ho né tutti i mezzi né l'interesse a farlo.

Del resto fissandola non è che sego il telaio, faccio comunque un'operazione non solo reversibile ma addirittura propedeutica a un futuro restauro visto che intendo lasciarla ad acciaio satinato e finirla a cera. Quindi, beh, no: non mi sento un criminale :-)

Tolta l'ipotesi del restauro, c'è da aggiungere anche che io non voglio una bdc, non voglio dissipare inutilmente energia in un cambio e al contempo ho anche a disposizione un ottimo telaio (con ottimo MC e ottima guarnitura) che sembra piovuto dal cielo. Fin troppo spesso leggo di ragazzi che propongono di usare telai da due lire e altrettanto spesso viene loro consigliato di lasciar perdere e trovarsi un buon telaio, magari di una bdc... Ma allora com'è la storia? :-)

Scherzi a parte, penso che comunque, viste le risorse economiche limitate, continuerò col mio progetto. Magari in un futuro potrò benissimo ripartire da lì e proseguire.

Insomma, la storia di questa bici nasce negli anni '70 e, attraverso vicissitudini ignote (probabilmente uno che correva e quando ha smesso di correre l'ha semplicemente trasformata in bici da passeggio) è finita in chissà quale garage e poi stava diventando rifiuto.

Io la userò. Questo è certo.

Dovrebbe essere già una fortuna che non è finita in altoforno... da me è in città ;-)

Piuttosto, avrei bisogno di un consiglio: il corpo delle corone è come macchiato di grigio scuro, come fosse ossido. Peccato che, dopo passata una mano di sidol e paglietta metallica, la ruggine delle boccole sia venuta via tutta - tanto che pedivelle e boccole brillano) mentre le macchie sulle corone non vengono via. Che posso farci? Provo con la 1000 ad acqua? Provo con la pasta?

Modificato da Alessandro Melillo (visualizza cornologia modifica)
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Ciao, prima di passare alla carta abrasiva farei un tentativo con pasta e dischi, le corone sono in alluminio e generalmente si riescono a lucidare....Buon lavoro

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Grazie.

Faccio una prova in piccolo con la pasta e il feltro piccolo del Dremel, se funziona passo ai dischi grandi e la riporto a nuovo.

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Ovviamente quella discussione l'avevo già letta per intero, grazie mille per l'hint :-)

Il crimine contro l'umanità era buttare un telaio del genere al cassonetto. Del resto i fatti sono questi: fissandola non rovino nulla né faccio nulla di irreversibile. Le ruote non c'erano, quindi fisserei eventualmente un cerchio qualsiasi. Pipa e piega non c'erano quindi non sciupo nulla, non butto leve dei freni né nulla di prezioso. La sella non c'era. I freni neanche. I pedali che sostituisco non un paio di metallo sono già una miglioria rispetto a quelli che ho tolto. Il MC, che gira perfettamente, l'ho iniziato a pulire religiosamente. Cambio, deragliatori e passacavo li ho smontati con cura e passerò a pulirli e metterli da parte.

La vernice si stacca da sola in molte parti, la ruggine come vedi abbonda e, per fare un appunto a Peloso, il canotto dello sterzo che era cromato lui l'aveva dipinto di verde, direttamente sulla cromatura. Immaginati che schifo di lavoro, con la vernice che si stacca al primo granello di polvere che ci picchia.

Le cromature, d'altro canto, sono abbondantemente andate. Dovrei portare tutto nuovamente ad acciaio grezzo, far ricromare le congiunzioni e il canotto (e trovalo chi ti croma solo qualche pezzettino senza chiederti milioni), poi far dare il primer e verniciare.

Senza contare tutti i pezzi che dovrei prendere per riportarla allo stato di bdc degna del suo nome.

Insomma, non ho né tutti i mezzi né l'interesse a farlo.

Del resto fissandola non è che sego il telaio, faccio comunque un'operazione non solo reversibile ma addirittura propedeutica a un futuro restauro visto che intendo lasciarla ad acciaio satinato e finirla a cera. Quindi, beh, no: non mi sento un criminale :-)

Tolta l'ipotesi del restauro, c'è da aggiungere anche che io non voglio una bdc, non voglio dissipare inutilmente energia in un cambio e al contempo ho anche a disposizione un ottimo telaio (con ottimo MC e ottima guarnitura) che sembra piovuto dal cielo. Fin troppo spesso leggo di ragazzi che propongono di usare telai da due lire e altrettanto spesso viene loro consigliato di lasciar perdere e trovarsi un buon telaio, magari di una bdc... Ma allora com'è la storia? :-)

Scherzi a parte, penso che comunque, viste le risorse economiche limitate, continuerò col mio progetto. Magari in un futuro potrò benissimo ripartire da lì e proseguire.

Insomma, la storia di questa bici nasce negli anni '70 e, attraverso vicissitudini ignote (probabilmente uno che correva e quando ha smesso di correre l'ha semplicemente trasformata in bici da passeggio) è finita in chissà quale garage e poi stava diventando rifiuto.

Io la userò. Questo è certo.

Dovrebbe essere già una fortuna che non è finita in altoforno... da me è in città ;-)

Piuttosto, avrei bisogno di un consiglio: il corpo delle corone è come macchiato di grigio scuro, come fosse ossido. Peccato che, dopo passata una mano di sidol e paglietta metallica, la ruggine delle boccole sia venuta via tutta - tanto che pedivelle e boccole brillano) mentre le macchie sulle corone non vengono via. Che posso farci? Provo con la 1000 ad acqua? Provo con la pasta?

La mia risposta era volutamente provocatoria.

Se conti di operare reversibilmente non c'è alcun problema! Metti tutto da parte che in un futuro non si sa mai.

Solo, questo mi sembra più che un buon telaio da fissare... Io mi emoziono alla vista di certi vecchi telai arrugginiti che a molti non dicono proprio nulla (al punto di diventare solo qualcosa di cui liberarsi). Nel loro stato esprimono un profondo vissuto, raccontano la loro storia, quella di chi li ha costruiti con maestria e di chi li ha cavalcati.

Io intravvedo ciò che poteva essere ai tempi, e che in potenza potrebbe ritornare (..risorse economiche permettendo).

Ad ogni modo, buon lavoro!!

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La mia risposta era volutamente provocatoria.

Se conti di operare reversibilmente non c'è alcun problema! Metti tutto da parte che in un futuro non si sa mai.

Ovviamente lavorare in maniera perfettamente reversibile, più che un'opzione, è un obbligo in questo caso.

Si tratta di semplice rispetto per il telaio in sé e per la sua storia.

Riportarlo a un buono stato e dotarlo di un setup che gli permetta una nuova vita, a questo punto, significherà solo la prosecuzione della sua storia :-)

Grazie mille per l'incoraggiamento.

Sono fermamente deciso a saperne di più sul precedente proprietario, quello il cui nome è inciso sul canotto della sella, e penso di avere qualche contatto giusto in zona per indagare.

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Un piccolo aggiornamento sui lavori :-)

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Linko qui le foto, per i più pigri, ma sul blog c'è anche la descrizione ;-)

2012.02.28+-+000.jpg2012.02.28+-+004.jpg2012.02.28+-+006.jpg

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Aggiornamento:

Ho pulito anche la forcella anteriore e proprio alla fine dei tubi, su ciascun braccio e accanto alla saldatura, c'è il punzone COLUMBUS.

Quindi devo dedurre che la forcella sia la sua, e me ne compiaccio :-)

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Il canotto dello sterzo è cromato, la testa della forcella è cromata, il resto no.

Tra l'altro è cromata vecchia maniera, senza mascherature, perché la cromatura sfuma impercettibilmente sul resto del telaio nell'arco di pochi centimetri dalla sede sterzo.

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  • 2 weeks later...
  • 1 month later...

Complimenti per il lavoro di recupero e per il blog.

Grazie mille.

Un piccolo aggiornamento: ho quasi finito di sverniciare certosinamente e di pulire tutto quanto.

Mi sono accorto, tra l'altro, che monta ruote da 28" mentre pensavo sinceramente di dover rimediare delle ruote da 26".

Avevo una ruota da 28 d'avanzo e l'ho provata nella forca anteriore. Tra la gomma e la forca restano un paio di centimetri. L'insieme è anche piuttosto bello, direi.

Devo procurarmi una spazzola per il Dremel in modo da eliminare le tracce di ruggine e ossidi vari nei punti più difficili, poi mi sa tanto che iniio a pensare ai pezzi per il completamento.

Unica questione: con le due corone da 44 e 49 e la ruota da 26" avevo selezionato un pignone da 17.

Ora che so di dover mettere ruote da 28" voi che dite? Passo a un 18?

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