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Legor Cicli x FNG


legnogrezzo
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....

. A me piacciono molto sia Legor che Zullo ma i loro siti sono quelli che visito di meno, ci sono un po' di foto ma l'unica cosa veramente interessante che contengono è la sezione contatti.

questa è fantastica ;)

Pensa che Pegoretti invece passa almeno un'ora al giorno sul sito di Richard Sachs :)

e a sua volta sachs passa mezza giornata a cercar pezzi campa su ebay.... se glieli vendi tu chiudi un anello informatico della madonna proprio!

io di quello che c'è qui comprerei tutto, ma tutto

http://www.richardsachs.com/site/sites-with-sachs-appeal/

PS: angel hai dei ganci con il cravattaro marinella?

Conosco Ettore, il figlio di Eugenio!

Gli feci delle foto per un articolo de Il Mattino e compravo le cravatte per l'Amm.re Delegato della Soc. per cui lavoravo (di Grugliasco per giunta)

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:D

Come se non sapessi chi si nasconde li dietro.

:°D

E se dico che questa non l'ho capita?

Vuol dire che sei bravo io vi ho perso già da un pezzo!

cmq tornando a bomba al discorso tubi, se un tubo orizzontale spirit ad esempio ha spessore 0,5 nei punti di saldatura e 0.38 nella parte centrale come diavolo fanno a dartelo in una barra lunga x metri? Vorrebbe dire che in punti prestabiliti la barra varia di spessore e in questi punti ci saranno le zone di taglio. Io avevo capito che il tubo era lungo tot ed aveva una zona di taglio da un lato dove il telaista lo accorcia fino alla misura desiderata. Avevo anche sentito parlare di serie tubi custom dove veniva prodotto un tubo per ogni taglia di telaio ma qui capire il confine tra realtà e leggenda diventa arduo, credo fossero prodotti per Ritchey molti anni fa.

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angelo non sono cosi convinto neanche io della storia dei tubi di qualità in barre sa sei metri... come fanno a fare la differenza di spessore...?

forse 6mt ho esagerato, controllerò la lunghezza effettiva dei tubi in vendita a canne intere, in modo da poter essere il più preciso possibile e dare meno possibilità ad altri di poter cercare appigli su una discussione che ha un punto d'arrivo differente.

detto questo, resta il fatto che è possibile comprare "tutti" i tubi Columbus sia in una scatola bella esteticamente e con i tubi già tagliati e sia i tubi a canne intere da tagliare a misura in base alle esigenze del telaista.

il fatto (non attaccandoci necessariamente ai numeri esatti che ho usato per errore con una cifra) che comprare dei tubi interi da tagliare postumi o comprare i tubi già tagliati, ha un costo differente, sicuramente inferiore.

i costi dei materiali comunque in questa sede è inutile. ci sono troppe variabili che possono influire sul prezzo,

facciamo un'analisi invece su quello che è il costo puro della manodopera a del valore aggiunto che un telaista da al lavoro ultimato.

di fatto, se volessimo essere pignoli, un telaio in acciaio lo si fa in:

2/3 ore per impostazioni in dima e puntatura

4/5 ore per saldatura e revisione del telaio

3/4 ore limature e finiture del telaio

un telaio in alluminio con un margine di 15/20% di tempo in meno.

carbonio anche meno.

tenendo per buoni i valori massimi siamo sulle 12 ore. avendo un margine per eccesso restiamo sulle 16 ore.

quindi abbiamo detto che (considerando 8 ore medie giornaliere di lavoro) per fare un telaio servono 2 giorni.

parliamo di un telaio base, standard senza tubi a trapezio, saldati ad angolo con un ricciolo sul tubo orizzontale.

ora, ammesso questo, va analizzato il costo di un telaio sulla mera manodopera legata ad telaista (quindi, senza materiali, senza verniciatura, senza vezzi) e vediamo "qui" che valore aggiunto da un telaista, che costo dovrebbe o potrebbe avere?

è giusto che Pegoretti (o un altro telaista bravo che ha fatto storia) costi tanto?

è giusto che, chi inizia (come abbiamo fatto tutti, nei vari settori) costi meno di chi è arrivato a costi elevati con il tempo?

il punto della discussione non è "quanti metri è un tubo acquistato in Columbus".

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ovvio che il punto non è quello, stai sereno ferrillo... mi sembri un po agitato...

bisogna anche ricordare una cosa, ogni venditore, artigianale o industriale sceglie in la fascia di prezzo a cui vendere il proprio prodotto, non necessariamente in base alla qualità ei costi ecc ecc può anche essere una scelta semplicemente di mercato.

Se costassero 400 euro i legor ne venderebbe 3 volte tanto ma non sarebbero più il sogno proibito e cambierebbero posizione nel mercato.

Un esempio di una scelta del genere è il gazzetta, sarà un telaio da 50 euro di spese totali per l'azienda esagerando... se al posto di vendero a (500?) euro lo facessero uscire a 200(non penso abbiano problemi con grossi volumi di produzione) oggi il nostro forum avreibbe il 30% di quei cazzo di telai...son scelte...

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partendo dal presupposto che sono serenissimo (e pensa che stamattina ho anche già cagato due volte... fai te :D)

ma pareva che il problema fosse legato alla eventuale stronzata che ho scritto :)

detto questo, il gazzetta costa 370 trovato spulciando, altrimenti 400 euro lo porti via.

nulla contro Mattia, che sia chiaro.

Qui pare che sto attaccando lui dal messaggio che hai scritto.

Nulla di più falso.

Ma Valentino non ha iniziato a vedere i vestiti a 5000 euro.

Valentino è diventato Valentino con il tempo.

Chi ha avuto la fortuna di comprare un Valentino a pochi euro ha avuto occhio ed oggi vale uno sproposito.

Così come YSL, così come Armani, così come qualsiasi altro stilista/designer/artigiano che ha iniziato, si è fatto il culo e poi ha iniziato a farlo agli altri.

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Ci tengo a chiarire che sulla questione della lunghezza dei tubi non volevo fare le pulci a nessuno, semplicemente ho sempre pensato che i tubi a spessori differenziati fossero venduti in set pretagliati e non sapevo dell'esistenza di barre continue è per questo che ho chiesto. Comunque l'argomento è decisamente OT, scusate.

Quanto al prezzo finale, sono daccordo con Pherrillo fino ad un certo punto, di base il prezzo nasce dai costi reali più il valore che l'artigiano attribuisce al proprio lavoro ma anche dal prezzo che "Il pubblico" è disposto a sborsare per quel lavoro. Il valore aggiunto che l'artigiano si attribuisce deve essere accettato e riconosciuto dal cliente altrimenti non vendi. Sono comunque d'accordo sul fatto che chi comincia farebbe meglio cercare di tenere il profilo un po' basso, in modo da conquistarsi una sua piccola quota di mercato e riuscire a farsi apprezzare. Però riconosco anche il fatto che chi inizia adesso non ha la possibilità di fare tutta la gavetta che telaisti attivi già da decenni hanno potuto farsi. Qui da noi la possibilità di farsi la mano presso l'officina di un grande marchio ormai non esiste più, devi imparare e poi devi attrezzarti e cominciare a produrre e con numeri bassi devi coprire costi elevati di start up. Paradossalmente vedrei maggiori possibilità di veder nascere il nuovo Pegoretti tra i giovani operai specializzati cinesi che adesso, limano tagliano e saldano centinaia di telai presso le officine di grandi produttori, se tra questi ci fosse qualcuno che dimostra particolare talento e passione e che riesce a crescere e a sviluppare una "cultura del telaio da corsa" sufficiente magari tra 10 anni avremo veramente un nuovo grande telaista che spacca il culo ai passeri e che è riuscito a farsi rapidamente un'esperienza enorme.

Tornando al discorso specifico Mattia mi sembra che si stia facendo apprezzare molto rapidamente, e nei suoi telai ci vedo tanta passione, tanta attenzione, il suo valore aggiunto lo vedi facilmente. Per quel che ho potuto conoscerlo è una persona entusiasta e che ci mette tantissimo impegno in tutto quel che fa, usa le sue bici e questo è un bene le usa "forte" e questo è anche meglio, certo però che sarà il tempo a decretare quel che vale davvero. Altri fanno più fatica, vuoi perchè non valgono molto, vuoi perchè non riescono ad avere l'apeal necessario. Comunque l'unica strada per tutti è puntare sulla massima qualità possibile, la bicicletta artigianale se avrà un futuro ce lo avrà nel top di gamma. I buoni prodotti di fascia media o bassa mi sa che bisogna la sciarli fare ai grossi produttori.

Io 1500-2000 euro per un telaio sarei disposto a sborsarli per 2 3 telaisti adesso come adesso, ma dato che non ce li ho mi tengo la mia Mystic e quando la cambierò dato che difficilmente riuscirò ad investire più di 500-700 euro per il telaio mi rivolgerò ad un'anonimo prodotto di fascia media o medio bassa sulla base di quel che ci sarà in quel momento a disposizione.

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Ci tengo a chiarire che sulla questione della lunghezza dei tubi non volevo fare le pulci a nessuno, semplicemente ho sempre pensato che i tubi a spessori differenziati fossero venduti in set pretagliati e non sapevo dell'esistenza di barre continue è per questo che ho chiesto. Comunque l'argomento è decisamente OT, scusate.

Quanto al prezzo finale, sono daccordo con Pherrillo fino ad un certo punto, di base il prezzo nasce dai costi reali più il valore che l'artigiano attribuisce al proprio lavoro ma anche dal prezzo che "Il pubblico" è disposto a sborsare per quel lavoro. Il valore aggiunto che l'artigiano si attribuisce deve essere accettato e riconosciuto dal cliente altrimenti non vendi. Sono comunque d'accordo sul fatto che chi comincia farebbe meglio cercare di tenere il profilo un po' basso, in modo da conquistarsi una sua piccola quota di mercato e riuscire a farsi apprezzare. Però riconosco anche il fatto che chi inizia adesso non ha la possibilità di fare tutta la gavetta che telaisti attivi già da decenni hanno potuto farsi. Qui da noi la possibilità di farsi la mano presso l'officina di un grande marchio ormai non esiste più, devi imparare e poi devi attrezzarti e cominciare a produrre e con numeri bassi devi coprire costi elevati di start up. Paradossalmente vedrei maggiori possibilità di veder nascere il nuovo Pegoretti tra i giovani operai specializzati cinesi che adesso, limano tagliano e saldano centinaia di telai presso le officine di grandi produttori, se tra questi ci fosse qualcuno che dimostra particolare talento e passione e che riesce a crescere e a sviluppare una "cultura del telaio da corsa" sufficiente magari tra 10 anni avremo veramente un nuovo grande telaista che spacca il culo ai passeri e che è riuscito a farsi rapidamente un'esperienza enorme.

Tornando al discorso specifico Mattia mi sembra che si stia facendo apprezzare molto rapidamente, e nei suoi telai ci vedo tanta passione, tanta attenzione, il suo valore aggiunto lo vedi facilmente. Per quel che ho potuto conoscerlo è una persona entusiasta e che ci mette tantissimo impegno in tutto quel che fa, usa le sue bici e questo è un bene le usa "forte" e questo è anche meglio, certo però che sarà il tempo a decretare quel che vale davvero. Altri fanno più fatica, vuoi perchè non valgono molto, vuoi perchè non riescono ad avere l'apeal necessario. Comunque l'unica strada per tutti è puntare sulla massima qualità possibile, la bicicletta artigianale se avrà un futuro ce lo avrà nel top di gamma. I buoni prodotti di fascia media o bassa mi sa che bisogna la sciarli fare ai grossi produttori.

Io 1500-2000 euro per un telaio sarei disposto a sborsarli per 2 3 telaisti adesso come adesso, ma dato che non ce li ho mi tengo la mia Mystic e quando la cambierò dato che difficilmente riuscirò ad investire più di 500-700 euro per il telaio mi rivolgerò ad un'anonimo prodotto di fascia media o medio bassa sulla base di quel che ci sarà in quel momento a disposizione.

C'è una cosa con la quale dobbiamo fare i conti e che nessuno ha mai posto sul tavolo di questa discussione.

Un telaio di una bici non è una sedia o un oggetto di design che, oltre ad essere fatto a mano artigianalmente e di qualità, resta li a farci stare il culo delle persone.

Un telaio (al di fuori del nostro mondo che è una scoreggia confrontato a tutto il mondo del ciclismo) si deve confrontare con altre realtà e dire la sua in un mondo non di soli appassionati, ma di professionisti.

Masi ha vinto campionati

Pogliaghi ha vinto campionati

Pelizzoli (con il nome di Ciocc) ha vinto campionati

Stelbel ha vinto campionati

Pinarello ha vinto campionati

Colnago ha vinto campionati

Pegoretti ha vinto campionati

Pesenti ha vinto campionati

Altri nomi che rimbombano nel ciclismo hanno vinto campionati

Oggi c'è da dire che non hai opportunità agonistiche per farti conoscere e per potenzialmente vincere con il tuo prodotto, a meno che non produci carbonio. Perché se ti metti in gioco con un telaio di acciaio tra i professionisti vieni anche considerato un cojone.

Non voglio parlare di Mattia e non sto parlando solo di Mattia, anzi...

...parliamo di altri telaisti artigiani della nuova generazione e vediamo che sono bene o male sullo stesso livello e erroneamente (per il mio punto di vista) chiedono già troppo per il prodotto che fanno.

Chris di Bishop Bikes (che secondo me, oggi, fa delle cose spaventosamente belle, curate e d'effetto, tant'è che l'NAHBS l'ha vinto ed è tra i migliori sul mercato) secondo me è un folle a chiedere quei soldi per un telaio. Ma scroccato proprio.

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Un telaio (al di fuori del nostro mondo che è una scoreggia confrontato a tutto il mondo del ciclismo) si deve confrontare con altre realtà e dire la sua in un mondo non di soli appassionati, ma di professionisti.

Masi ha vinto campionati

Pogliaghi ha vinto campionati

Pelizzoli (con il nome di Ciocc) ha vinto campionati

Stelbel ha vinto campionati

Pinarello ha vinto campionati

Colnago ha vinto campionati

Pegoretti ha vinto campionati

Pesenti ha vinto campionati

Altri nomi che rimbombano nel ciclismo hanno vinto campionati

aggiungiamo de rosa? e specifichiamo che se togli colnago e pinarello di quella lista restano ben pochi al giorno d'oggi con le spalle sufficientemente larghe da imbarcarsi nel discorso competizioni... purtroppo l'epoca d'oro è finita e non credo ritornerà più...e lo dice uno che periodicamente sbava sul giant tcr...in pari misura di come sbavo su di un legor attuale o su un (nome a caso eh...) pogliaghi del tempo che fu

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C'è una cosa con la quale dobbiamo fare i conti e che nessuno ha mai posto sul tavolo di questa discussione.

Un telaio di una bici non è una sedia o un oggetto di design che, oltre ad essere fatto a mano artigianalmente e di qualità, resta li a farci stare il culo delle persone.

Un telaio (al di fuori del nostro mondo che è una scoreggia confrontato a tutto il mondo del ciclismo) si deve confrontare con altre realtà e dire la sua in un mondo non di soli appassionati, ma di professionisti.

Masi ha vinto campionati

Pogliaghi ha vinto campionati

Pelizzoli (con il nome di Ciocc) ha vinto campionati

Stelbel ha vinto campionati

Pinarello ha vinto campionati

Colnago ha vinto campionati

Pegoretti ha vinto campionati

Pesenti ha vinto campionati

Altri nomi che rimbombano nel ciclismo hanno vinto campionati

Oggi c'è da dire che non hai opportunità agonistiche per farti conoscere e per potenzialmente vincere con il tuo prodotto, a meno che non produci carbonio. Perché se ti metti in gioco con un telaio di acciaio tra i professionisti vieni anche considerato un cojone.

Non voglio parlare di Mattia e non sto parlando solo di Mattia, anzi...

...parliamo di altri telaisti artigiani della nuova generazione e vediamo che sono bene o male sullo stesso livello e erroneamente (per il mio punto di vista) chiedono già troppo per il prodotto che fanno.

Chris di Bishop Bikes (che secondo me, oggi, fa delle cose spaventosamente belle, curate e d'effetto, tant'è che l'NAHBS l'ha vinto ed è tra i migliori sul mercato) secondo me è un folle a chiedere quei soldi per un telaio. Ma scroccato proprio.

Tristemente vero, Angelo:

1) Se voglio oggi il "telaio del campione" a chi posso rivolgermi? Non occorre che io faccia l'elenco perchè i marchi che vanno per la maggiore li conosciamo tutti, e nessuno di questi produce "alla vecchia maniera".

2) Telaisti artigiani di nuova o vecchia fama, si possono rivolgere solo a un segmento di nicchia, in alcuni casi addirittura più votato

al "design" che alla funzione effettiva dell'oggetto.

3) Valido per qualsiasi prodotto: sono un consumatore medio, non ho voglia di sbattermi, girare, informarmi ecc. Che prodotti

posso scegliere e quali alternative posso avere? E quanto influisce il fattore costo sulla mia scelta? Discriminante costo che ovviamente

può essere considerata per alcuni al rialzo.

4) Canale distributivo: perchè devo proporre un prodotto con alto costo di fabbricazione, per il quale devo anche sbattermi a spiegarne

i pregi, quando posso tranquillamente avere un margine più elevato su prodotti che mi arrivano pronti all'uso e giù ampiamente pubblicizzati all'origine?

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