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Segni della crisi incombente


Nero Tulip
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Ricordo le code ai distributori se non erro nel 2008, quando ci fu uno sciopero degli autotrasportatori che duro' piu' giorni e quindi le pompe rimasero a secco. Gia' allora usavo poco o nulla la macchina e quindi la cosa non mi tocco', ma faceva comunque un certo effetto vedere tutte quelle code di gente che evidentemente senza benzina o gasolio non poteva proprio vivere.

...ricordo bene anch'io quel periodo e quello sciopero...e ricordo tanti automobilisti accodati per rifornirsi, che tenevano il motore acceso pur dovendo aspettare 4-5 altre auto prima che venisse il loro turno!

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iniziate a darmi i mezzi pubblici fino alle 24.00 e a cena dai miei ci vado in bus/navetta... altrimenti, se sono in ufficio, devo fare la spesa, prendere la legna per il camino, andare a cena dai miei, prendere l'acqua alla fontana (che arriva dal monte dietro casa ed è la stessa che bevo in mezzo al bosco... ormai la conosco bene) come faccio???

cerchiamo di contestualizzare le cose/discussioni... mio zio vive a roma da 30anni, senza auto... quando viene a Lucca gli prende male perchè spostarsi di 10km è un'impresa...

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Io credo che la maggioranza degli spostamenti che oggi vengono ritenuti "necessari" siano in realta' un prodotto della cultura dell'auto.

Nella gran parte dei casi i nostri nonni non lavoravano a piu' di dieci chilometri da casa, cosa che invece ora sembra essere quasi la regola, e questo accadeva perche' non c'era a priori la disponibilita' di un mezzo privato per raggiungere il lavoro.

La stessa urbanizzazione dei sobborghi cittadini e' un sottoprodotto della cultura automobilistica: si va ad abitare lontano dal centro perche' tanto c'e' la macchina con la quale ci si puo' agevolmente spostare.

Quello che bisogna capire e' che questo non e' l'ordine naturale delle cose, ma una forzatura dai costi ambientali e sociali elevatissimi, tenuta in piedi solo dalla disponibilita' di petrolio a prezzo conveniente, e che inesorabilmente tutto crollera' quando codesto petrolio verra' meno.

Saperlo prima e prepararsi puo' fare la differenza tra gestire il cambiamento o venirne travolti: tanto il cambiamento avverra' comunque, che lo si voglia o no.

e allora perchè usi un pc?

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io venendo a pescara mi sono trovato coperto molto bene dai mezzi pubblici e preferisco prendere quelli per spostarmi da A a B magari poi pure C , che non prendere la macchina e incastrarmi a cercare un posto.

mi piace camminare e quindi mi va di lusso,pero' certe volte non posso fare a meno della macchina, soprattutto in caso di orari non flessibili e lavori con più mete.

invece quando torno a forte dei marmi mi viene da piangere..perchè quando non posso usare la bici mi tocca prendere la macchina dato che i mezzi pubblici sono assenti.

mi ricordo che qunado andavo a scuola in autobus uscivo dalle lezioni alle 14 e mi ritrovato a casa alle 15 ...lo stesso tempo ce l'ho messo una mattina a piedi spingendo la vespa..

dipende tutto da cosa fai e dove sei, conosco persone che non hanno la patente..e se la cavano bene.

io non ce la farei purtroppo ..e lo dico pure perchè a me guidare non piace.

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Io concordo con Valter, tali problematiche erano venute fuori negli anni di dura contestazione verso la TAV.

Io penso che la gente viva meglio se abita nel centrodella propia vita.

Mi spiego meglio.

La concezione del mondo moderno sposta il centro ( di gravità ) di ogni persona non nel luogo dove si vive ma nella città piu vicina dove sono presenti i servizi.

I paesi e sopratutto le nuove town vivono come supporto alle città dove c'è lavoro.

Tali paesi, i posti in cui si vive, non sono piu il posto dove si svolge la propia vita ma solo un posto di passaggio in cui si alloggia ma non si vive.

Si fa fatica a legarsi al territorio, e questo porta disagio nelle persone, a me sicuramente porterebbe molto disagio.

Questa mentalità porta sempre di più al concetto di vacanze esotiche, sempre piu lontani, quando spesso le stesse cose si trovano molto piu vicino di quanto si pensi.

Io per esempio, sono molto legato al mio territorio, sopratutto alle Orobie.

Molta gente non le considera propio e preferisce fare 200/300 km per trovare delle vere montagne, ma solo perchè hanno perso l'attaccamento al propio territorio, spesso basta fare 50km per trovare cose che la gente trova a 300 km di distanza.

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e allora perchè usi un pc?

In effetti a fronte di domande come la tua mi viene da chiedermelo.

sia chiaro, non ho niente contro di te e quel che dici, anzi le teorie sono anche interessanti e con molto di vero...quello che non capisco è perchè parlare estremizzando, quando poi la vita oggi non è quella delle teorie, ne tantomeno quella di 50 anni fa quando i nostri nonni andavano a lavoro in bici facendo 30km al giorno. (cosa che la mia ex, olandese, peraltro faceva meno di 15 anni fa per andare a scuola, in Olanda ovviamente)

Con questo voglio dire che oggi il punto non è secondo me nel demonizzare certe cose, ma nel obbligare/imparare le persone a come usarle. Negli anni la gente ha icevuto in mano diverse "armi" senza che nessuno veramente spiegasse come usarle, come, perchè e quanto....

è li il problema....le armi in se rendono la vita migliore, il progresso in se rende la vita migliore, meglio sparare al coniglio che rincorrerlo con la lancia per arrivare allo stesso effetto (ucciderlo per cibarsene)

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Io concordo con Valter, tali problematiche erano venute fuori negli anni di dura contestazione verso la TAV.

Io penso che la gente viva meglio se abita nel centrodella propia vita.

Mi spiego meglio.

La concezione del mondo moderno sposta il centro ( di gravità ) di ogni persona non nel luogo dove si vive ma nella città piu vicina dove sono presenti i servizi.

I paesi e sopratutto le nuove town vivono come supporto alle città dove c'è lavoro.

Tali paesi, i posti in cui si vive, non sono piu il posto dove si svolge la propia vita ma solo un posto di passaggio in cui si alloggia ma non si vive.

Si fa fatica a legarsi al territorio, e questo porta disagio nelle persone, a me sicuramente porterebbe molto disagio.

Questa mentalità porta sempre di più al concetto di vacanze esotiche, sempre piu lontani, quando spesso le stesse cose si trovano molto piu vicino di quanto si pensi.

Io per esempio, sono molto legato al mio territorio, sopratutto alle Orobie.

Molta gente non le considera propio e preferisce fare 200/300 km per trovare delle vere montagne, ma solo perchè hanno perso l'attaccamento al propio territorio, spesso basta fare 50km per trovare cose che la gente trova a 300 km di distanza.

questo invece è un concetto tutto (o quasi Italiano) legato al medioevo praticamente, e che trovo appunto arcaico, vecchio, chiuso e che porta a poco o nulla...se non al trovare ancora nell' africa profonda tribù di indigeni ferme a chissà quale era.

L'uomo è fatto per muoversi, evolversi, intrecciarsi con altre culture....

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Io concordo con Valter, tali problematiche erano venute fuori negli anni di dura contestazione verso la TAV.

Io penso che la gente viva meglio se abita nel centrodella propia vita.

Mi spiego meglio.

La concezione del mondo moderno sposta il centro ( di gravità ) di ogni persona non nel luogo dove si vive ma nella città piu vicina dove sono presenti i servizi.

I paesi e sopratutto le nuove town vivono come supporto alle città dove c'è lavoro.

Tali paesi, i posti in cui si vive, non sono piu il posto dove si svolge la propia vita ma solo un posto di passaggio in cui si alloggia ma non si vive.

Si fa fatica a legarsi al territorio, e questo porta disagio nelle persone, a me sicuramente porterebbe molto disagio.

Questa mentalità porta sempre di più al concetto di vacanze esotiche, sempre piu lontani, quando spesso le stesse cose si trovano molto piu vicino di quanto si pensi.

Io per esempio, sono molto legato al mio territorio, sopratutto alle Orobie.

Molta gente non le considera propio e preferisce fare 200/300 km per trovare delle vere montagne, ma solo perchè hanno perso l'attaccamento al propio territorio, spesso basta fare 50km per trovare cose che la gente trova a 300 km di distanza.

questo invece è un concetto tutto (o quasi Italiano) legato al medioevo praticamente, e che trovo appunto arcaico, vecchio, chiuso e che porta a poco o nulla...se non al trovare ancora nell' africa profonda tribù di indigeni ferme a chissà quale era.

L'uomo è fatto per muoversi, evolversi, intrecciarsi con altre culture....

Invece non trovo sbagliato restare attacati alle proprie radici, non necessariamente chiudendosi al mondo.

A me piace molto infatti il concetto di Glocal, anche se il termine in sè non mi fa impazzire.

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...

dipende tutto da cosa fai e dove sei, conosco persone che non hanno la patente..e se la cavano bene.

io non ce la farei purtroppo ..e lo dico pure perchè a me guidare non piace.

anche io, ne conosco due, tatuati, simpatici, grandi pedalatori e saltuariamente scrivono su questo forum :-P

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sia chiaro, non ho niente contro di te e quel che dici, anzi le teorie sono anche interessanti e con molto di vero...quello che non capisco è perchè parlare estremizzando, quando poi la vita oggi non è quella delle teorie, ne tantomeno quella di 50 anni fa quando i nostri nonni andavano a lavoro in bici facendo 30km al giorno. (cosa che la mia ex, olandese, peraltro faceva meno di 15 anni fa per andare a scuola, in Olanda ovviamente)

...

Sarei estremista se rinunciassi all'uso del PC, e invece lo uso e a volte mi capita anche di usare l'auto. Lo faccio perche' in quel momento ce n'e' bisogno o anche solo per evitare faticose soluzioni alternative a me e ai miei familiari. Il messaggio che vorrei che passasse non e' che io sono piu' bravo di te perche' uso l'auto di meno, ma che il nostro modo di vivere e' pesantemente imperniato sull'uso dell'auto a causa di una serie di scelte non nostre che sono state fatte nel tempo, e che esistono altri modi per organizzarsi la vita. Certo non sono modi alla portata di tutti: deve esistere un substrato ambientale e culturale adeguato nonche' una forte motivazione personale, ma esistono. Quelle che oggi paiono le stranezze di pochi estremisti diventeranno la normalita' quando le basi del nostro modus vivendi (ripeto: petrolio a basso costo) verranno a mancare. Saperlo prima puo' fare poca o tanta differenza, ma chiudere gli occhi e pensare che le cose andranno avanti come ora per sempre non mi sembra comunque una buona scelta.

Modificato da Valter (visualizza cornologia modifica)
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Io concordo con Valter, tali problematiche erano venute fuori negli anni di dura contestazione verso la TAV.

Io penso che la gente viva meglio se abita nel centrodella propia vita.

Mi spiego meglio.

La concezione del mondo moderno sposta il centro ( di gravità ) di ogni persona non nel luogo dove si vive ma nella città piu vicina dove sono presenti i servizi.

I paesi e sopratutto le nuove town vivono come supporto alle città dove c'è lavoro.

Tali paesi, i posti in cui si vive, non sono piu il posto dove si svolge la propia vita ma solo un posto di passaggio in cui si alloggia ma non si vive.

Si fa fatica a legarsi al territorio, e questo porta disagio nelle persone, a me sicuramente porterebbe molto disagio.

Questa mentalità porta sempre di più al concetto di vacanze esotiche, sempre piu lontani, quando spesso le stesse cose si trovano molto piu vicino di quanto si pensi.

Io per esempio, sono molto legato al mio territorio, sopratutto alle Orobie.

Molta gente non le considera propio e preferisce fare 200/300 km per trovare delle vere montagne, ma solo perchè hanno perso l'attaccamento al propio territorio, spesso basta fare 50km per trovare cose che la gente trova a 300 km di distanza.

questo invece è un concetto tutto (o quasi Italiano) legato al medioevo praticamente, e che trovo appunto arcaico, vecchio, chiuso e che porta a poco o nulla...se non al trovare ancora nell' africa profonda tribù di indigeni ferme a chissà quale era.

L'uomo è fatto per muoversi, evolversi, intrecciarsi con altre culture....

Invece non trovo sbagliato restare attacati alle proprie radici, non necessariamente chiudendosi al mondo.

A me piace molto infatti il concetto di Glocal, anche se il termine in sè non mi fa impazzire.

io non dico che non bisogna restare attaccati alle proprie radici, ma questo non deve essere essere un pretest per "chiudersi" nel proprio ambient/mondo...una cosa che a mio modo di vedere le cose in italia è consolidata (per ragione storiche, culturali e anche di presenza del vaticano). Le radici anzi devono essere sempre forti, ma questo deve essere uno stimolo in più per scoprire nuovi luoghi e culturi e confrontarsi...

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e allora perchè usi un pc?

In effetti a fronte di domande come la tua mi viene da chiedermelo.

sia chiaro, non ho niente contro di te e quel che dici, anzi le teorie sono anche interessanti e con molto di vero...quello che non capisco è perchè parlare estremizzando, quando poi la vita oggi non è quella delle teorie, ne tantomeno quella di 50 anni fa quando i nostri nonni andavano a lavoro in bici facendo 30km al giorno. (cosa che la mia ex, olandese, peraltro faceva meno di 15 anni fa per andare a scuola, in Olanda ovviamente)

Con questo voglio dire che oggi il punto non è secondo me nel demonizzare certe cose, ma nel obbligare/imparare le persone a come usarle. Negli anni la gente ha icevuto in mano diverse "armi" senza che nessuno veramente spiegasse come usarle, come, perchè e quanto....

è li il problema....le armi in se rendono la vita migliore, il progresso in se rende la vita migliore, meglio sparare al coniglio che rincorrerlo con la lancia per arrivare allo stesso effetto (ucciderlo per cibarsene)

perfettamente ragione .... la macchina serve NON è INDISPENSABILE molte volte SE NE ABUSA .... ma a volte serve vedi chi la usa per lavoro ecc ... come giustamente ha detto Lele demonizzare non serve a niente ....la "gente stupida" va EDUCATA e SENSIBILIZZATA .... chissà perchè ad esempio in Televisione non si è mai vista che ne so una pubblicità progresso che dica "se devi fare 3- 4 km pensa se puoi non usare la macchina" ......questo perchè c'è gente che va a prendere il giornale di domenica con la macchina e non ha un cazzo da fare o il caffè o altro....ma questo perchè non ragiona e bisogna provare a farla ragionare. Sempre se a qualcuno interessi

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sia chiaro, non ho niente contro di te e quel che dici, anzi le teorie sono anche interessanti e con molto di vero...quello che non capisco è perchè parlare estremizzando, quando poi la vita oggi non è quella delle teorie, ne tantomeno quella di 50 anni fa quando i nostri nonni andavano a lavoro in bici facendo 30km al giorno. (cosa che la mia ex, olandese, peraltro faceva meno di 15 anni fa per andare a scuola, in Olanda ovviamente)

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Sarei estremista se rinunciassi all'uso del PC, e invece lo uso e a volte mi capita anche di usare l'auto. Lo faccio perche' in quel momento ce n'e' bisogno o anche solo per evitare faticose soluzioni alternative a me e ai miei familiari. Il messaggio che vorrei che passasse non e' che io sono piu' bravo di te perche' uso l'auto di meno, ma che il nostro modo di vivere e' pesantemente imperniato sull'uso dell'auto a causa di una serie di scelte non nostre che sono state fatte nel tempo, e che esistono altri modi per organizzarsi la vita. Certo non sono modi alla portata di tutti: deve esistere un substrato ambientale e culturale adeguato nonche' una forte motivazione personale, ma esistono. Quelle che oggi paiono le stranezze di pochi estremisti diventeranno la normalita' quando le basi del nostro modus vivendi (ripeto: petrolio a basso costo) verranno a mancare. Saperlo prima puo' fare poca o tanta differenza, ma chiudere gli occhi e pensare che le cose andranno avanti come ora per sempre non mi sembra comunque una buona scelta.

E chi chiude gli occhi? gli altri forse (o di sicuro) io non sto dicendo che il tuo ragionamento è sbagliato, sto dicendo che è molto semplicemente inapplicabile e utopistico oggi, per cui la "cura" in questo momento è un'altra... cioè, orma ho capito che c'è da essere più pragmatici e puntare alla vie di fatto piuttosto che che essere idealisti e concettuali, cosa che mi pare chi predica certi stili di vita tende a fare.

In sostanza, oggi c'è da puntare al FARE LE COSE, pertanto non c'è solo da capire cosa fare, ma anzi, soprattutto c'è da capire cosa è possibile fare realmente! ;)

Modificato da lele200mph (visualizza cornologia modifica)
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Io concordo con Valter, tali problematiche erano venute fuori negli anni di dura contestazione verso la TAV.

Io penso che la gente viva meglio se abita nel centrodella propia vita.

Mi spiego meglio.

La concezione del mondo moderno sposta il centro ( di gravità ) di ogni persona non nel luogo dove si vive ma nella città piu vicina dove sono presenti i servizi.

I paesi e sopratutto le nuove town vivono come supporto alle città dove c'è lavoro.

Tali paesi, i posti in cui si vive, non sono piu il posto dove si svolge la propia vita ma solo un posto di passaggio in cui si alloggia ma non si vive.

Si fa fatica a legarsi al territorio, e questo porta disagio nelle persone, a me sicuramente porterebbe molto disagio.

Questa mentalità porta sempre di più al concetto di vacanze esotiche, sempre piu lontani, quando spesso le stesse cose si trovano molto piu vicino di quanto si pensi.

Io per esempio, sono molto legato al mio territorio, sopratutto alle Orobie.

Molta gente non le considera propio e preferisce fare 200/300 km per trovare delle vere montagne, ma solo perchè hanno perso l'attaccamento al propio territorio, spesso basta fare 50km per trovare cose che la gente trova a 300 km di distanza.

questo invece è un concetto tutto (o quasi Italiano) legato al medioevo praticamente, e che trovo appunto arcaico, vecchio, chiuso e che porta a poco o nulla...se non al trovare ancora nell' africa profonda tribù di indigeni ferme a chissà quale era.

L'uomo è fatto per muoversi, evolversi, intrecciarsi con altre culture....

Invece non trovo sbagliato restare attacati alle proprie radici, non necessariamente chiudendosi al mondo.

A me piace molto infatti il concetto di Glocal, anche se il termine in sè non mi fa impazzire.

io non dico che non bisogna restare attaccati alle proprie radici, ma questo non deve essere essere un pretest per "chiudersi" nel proprio ambient/mondo...una cosa che a mio modo di vedere le cose in italia è consolidata (per ragione storiche, culturali e anche di presenza del vaticano). Le radici anzi devono essere sempre forti, ma questo deve essere uno stimolo in più per scoprire nuovi luoghi e culturi e confrontarsi...

Per l'appunto GLOCAL

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