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Trovato 8 risultati

  1. Oggi all'uscita del Vigorelli incontriamo per caso due uomini che stavano curiosando intorno al mio Rossin... avvicinandoci, il più giovane dei due un uomo sulla 50ina dice: "questa l'ha fatta lui" Così che sobbalziamo un attimo e ci viene da pensare "questo non è Mario Rossin...chi è? Ecco lui fu l'ideatore del Brand, nonchè uno dei soci della premiata ditta. Dopo un bel 20 minuti di chiacchierata a tutto campo sui telaisti ed i telai "di una volta", siamo andati a parare su un discorso che ci sta interessando, e che leggende più o meno metropolitane hanno reso molto affascinante: la saldatura al tig per i telai di biciclette ed i suoi albori. Il signore in questione sull'argomento sembrava molto sicuro, e ci dice che semplicemente in Italia saldare al Tig una bicicletta significava essere additati come "somari"...chi avrebbe mai comprato una bici con le saldature di un cancello? Senza le congiunzioni poi! Contestualmente ci dice che a taipei già negli anni '70 i telai venivano prodotti in serie con questa tecnica e che da noi ha fatto molta fatica ad attecchire, passando oltretutto da vari trucchetti per rendere le saldature più belle esteticamente. Soprattutto a causa delle saldatrici che esistevano all'epoca, fare una saldatura tig BELLA era un'impresa impossibile (impresa nella quale riuscì però un tale Dario Pegoretti ) così le prime aziende italiane ed americane a buttarsi nell'impresa, le ricoprivano con un bel raccordo fillet (che oggi va tanto di moda) ovviamente realizzato a regola d'arte. I vari Stelbel, Rossin ed i Moser, erano prima saldati a tig -quindi i tubi venivano fusi tra di loro- e poi la "brutta" saldatura veniva ricoperta con un cordoncino di ottone. Effettivamente, questa doppia lavorazione ci spiega come fosse possibile che biciclette da record e di corridori pluripremiati fossero abbastanza rigide da garantire la massima prestazione e risultato. (abbiamo appena visto al Vigorelli una Moser 28-24 da brividi) Il fillet infatti, pur essendo molto gradevole, essendo in sostanza un incollaggio in cui la colla è l'ottone, risulta un metodo di accoppiamento molto elastico, sicuramente inadatto su un mezzo che dovrebbe trasmettere nel miglior modo possibile la potenza del ciclista... soprattutto su zone molto sollecitate quali ad esempio il movimento centrale e la testa forcella. (Ovviamente parliamo di utilizzo serio del mezzo) Nella nostra seppur piccola esperienza di realizzazione di telai , nella fase di "raddrizzatura" in particolare (detto in due parole: quando saldi i tubi questi scaldandosi si muovono, sul piano di riscontro i tubi vengono tirati fino a farli tornare in squadro) ci siamo subito accorti che "tirare" un tubo infilato e saldato nella sua congiunzione fino a spostarlo di pochi decimi, risulta un'operazione bella tosta...infatti questi tenta sempre di ritornare nella sua posizione di saldatura. Nella medesima situazione, ma con il tubo accoppiato mediante fillet, questi cede quasi senza opporre resistenza e soprattutto rimane nella posizione in cui è stato tirato. Di qui, se tutto il ragionamento fila, vorrei porre un paio di domande al gentile @round se gentilmente può aiutarci a capirne un pò di più: - 1...se ti torna la storia di come è arrivato il tig e come lo usavano alcuni telaisti inizialmente - 2...se non ha mai utilizzato il fillet proprio per le sue "scarse" proprietà meccaniche su un telaio di bici - 3...se puoi racontarci il tuo approccio al Tig - 4...se può confermare o meno le nostre impressioni derivate dal piano di riscontro - 5...se utilizzeresti mai il fillet su un telaio e in quale parte in caso - 6...se conosce delle tecniche particolari atte a limitare l'elasticità già nota del telaio in acciaio grazie mille P
  2. Bene, io e l'esimio Dott. @legnogrezzo abbiamo convenuto che fosse giusto aprire una discussione su Mr. Stelio Belletti e i suoi telai. Non scrivo nulla sulla storia del telaista e dei telai per lasciare che il thread si sviluppi ricco di aneddoti e storie croccanti. Comincio con qualcosa di noto, poi più avanti si passa all'amateur :)
  3. Ciao ragazzi, vi coglio sottoporre un caso triste di telaio in Columbus Max saldato a tig...crepato sul fodero basso sinistro :( Come vedete c'è una fessura su tutto il lato interno, praticamente metà fodero. la parte esterna invece ancora è sana, non si vedono segni...e spingo il forcellino verso l'esterno flette ad aprirsi. mi hanno consigliato ovviamente di cambiare tutto il fodero max, ma vorrei sapere se c'è altra maniera per salvarlo e renderlo usabile (io la terrei da cavalletto, ma è la mia taglia quindi se ci volessi fare qualche giretto non vorrei che mi si aprisse sotto le chiappe) sapete consigliarmi qualcosa? anche sul tipo di saldature eventualmente da usare...o a chi affidarlo per fare questi lavori che non costi un occhio della testa. grazie!
  4. Qualche giorno fa ho preso da @stefanino questo bel telaietto in acciaio saldato a TIG. Cercavo un muletto per andare all'università in modo da non prendermi ogni volta il cazziatone dal custode per essermi portato la bici in aula. Ha tutto ciò che serve. Foro freno, fori per i portapacchi, fori per il portaborracce. Insomma bello e pronto per il commuting. Occhio, che per muletto, non intendo doverlo montare da scassone. Qualche chicca "ce l'ho buttata sopra". Ps. Per chiunque abbia notizie riguardo le origini di codesto ferro, me lo faccia sapere. Avrei intenzione di realizzare un paio di prespaziati e sarei felice se potessi farli con il suo vero nome. Altrimenti finisce che mi invento un nome alla Bredowski maniera. Ho già trovato un generatore online di nomi per mobili Ikea. Escono delle cose strane abbastanza da stuzzicare la mia creatività. Telaio: Acciaio saldato a TIG 55.5x53 Forcella: Alpina Wing pista 1" 1/8 SS: Non ne ho idea, presto rimpiazzata con una FSA Orbit MX II Guarnitura: Miche Pista 170 (prima versione) Corona: Miche Pista Advance 49t Mc: Campagnolo Chorus Pedali: CB eggbeater Catena: KMC (non è la solita cagata colorata. E' di recupero in ogni caso). Stem: Planet X super light 110 -17° Riser: Deca Reggisella: Non ne ho idea. Sella: San Marco X Team Cinelli Chrome Ruote: Cerchi CXP 33 red ANOdized raggiati su mozzi Miche Primato Old Logo (Giusto per rimanere in tema) e pignone Miche 17t Parafanghi: Deca Bene ecco le foto.
  5. ciao ragazzi è successo un fottuto casino in breve un mio amico provando la stelbel fissa si è letteralmente schiantato contro un muro. questi sono i risultati: secondo Voi è riparabile?
  6. Ciao volevo avere alcuni chiarimente sulla saldatura a TIG quel poco che sò è che i tubi sono saldati tra di loro senza usare un altro matriale, come accade per la saldatura a fillet. quindi 2 tubi in acciaio non sono uniti con l'argento, ma direttamente tra loro. A livello tecnico, estetico e di prestazioni, quali sono i pro e i contro di una saldatura a TIG (sull'acciaio) ?
  7. Giusto per curiosità, che ne pensate? Vi linko il messaggio in questione ed il thread: http://www.bdc-forum.it/showpost.php?p=4148180&postcount=36 http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=157584&page=4 Parlano dei fratelli Barco. http://www.ciclibarco.it
  8. riccardoperego

    ONE - CRITERIUM

    ciao ecco la mia bici è una ONE fatta da PEDALJUNGLE, si chiama CRITERIUM telaio columbus max ad ellissi orientate in acciaio tig + fillet brazed, sterzo conico, tubo sella conico, manubrio reggisella pipa 3t, sella tioga ruote campagnolo pista guarnitura dura ace forca full carbon ND strada in previsione una da pista rake<30mm ciao
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