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  1. Today
  2. fotizzami un il telaio se puoi
  3. Il dono della sintesi 🙂 Scusa la battuta....buone pedalate
  4. Lukigno78

    [Forlì] Avvistamenti

    L'altra sera (lunedì sera mi pare) verso le 17.15 fuori da Vecchiazzano (quartiere di Forlì) ho incrociato un ragazzo barbuto con una Cinelli gialla e nera, manubrio flat / riser. Se sei di Forlì o ripassi da Forlì ti offro volentieri una birra scambiando due chiacchere su pignoni e corone. 😂
  5. AHAHAHAHHAHAHA. Grazie Riky, pian piano aggiungerò dei dettagli che ora le mancano. Per le rotture di scatole, beh...è la parte bella. Tante chiacchiere e si crea qualcosa di bello, un qualcosa che non si compra i soldi ma con il contatto. Ho dimenticato un particolare, dopo una domenica di raduno in giro per la Campania, sono partito il Lunedì mattina (carico di dolci) per andare a Verona per poi tornare in giornata sempre in auto.
  6. io sono col pc... tutto rego... togliendomi i panni del moderatore, dico: CHE BOMBA! incriticabile, ingiocabile, storia stupenda, esattamente come anche io intendo arrivare alla bici definitiva, anche se spero di non aver rotto così tanto i cojoni a @Cecio nonostante di discussione ne avessimo avute molte. Detto questo da buon ingenger apprezzo anche la folle maniacalità che hai avuto nello scegliere e descrivere i componenti... non avrei saputo far di meglio ❤️
  7. ahahahah, si voglio essere sicuro che si vedano bene e ti metto tutte le foto che preferisci. I pedali sono grandi e maledettamente pesanti, ma ho un altro set di pedali (regalo di riky) che uso quotidianamente e sono molto più piccoli. Gli alium per intenderci. Questi hanno il vantaggio di essere molto comodi per le pedalate lunghe.
  8. dal cellulare le vedo bene, dal pc na mezza schifezza!
  9. Finalmente, sono 3 anni che la aspetto! TI prego carica più foto però! Sono curioso di vederla con la enve, anche se secondo me così con la falz è perfetta. L'unico elemento che davvero mi disturba sono i pedali, ma de gustibus... Complimenti, la bici per la vita!
  10. @psychonaut cose che aspettavamo da tempo 😉
  11. obiettivamente io le vedo con una buona risoluzione...
  12. @riky76ehi riky sai mica il perché mi carica foto sgranate?
  13. Me le carica male. Non capisco il perché
  14. Sembra figa ma le foto non le rendono giustizia, peccato.
  15. P.s. Lo so che in molte cose è molto "The Radavist"
  16. robbostate

    Master beater

    Salve a tutti, mi ritrovo oggi a voler, finalmente, presentare la bici che dal 2021 mi accompagna nelle mie pedalate. Il far passare tutto questo tempo non è stato una scelta dettata dalla pigrizia, bensì dalla necessità di voler trovare prima un rapporto "intimo" con essa. Per mia sfortuna, tendo ad antropomorfizzare quasi tutto e passare da una bici che ho avuto per 8 anni e pedalato tutti i giorni ad una nuova è stato un esercizio di pazienza che non mi aspettavo riuscisse. Ho iniziato ad andare in bici per necessità fisiche e a scegliere questa determinata tipologia per necessità estetiche, visto che l'estetica così scarna e minimalista la ricerco in tutto ciò che possiedo o vorrei. Ormai è un mondo da cui non riesco ad uscirne e mi appartiene sempre più, quasi fosse una mia parte vitale. Compro la mia prima bici a 18 anni ed era una state bicycle co. copper 2.0 e dopo averla pedalata per 8 anni e aver sostituito ogni singola minuteria, mi son ritrovato ad averla usurato troppo. Necessitava delle riparazioni che potevano diventare esose e dato che, come me, era stata vittima di tre incidenti mi sono deciso a sostituirla. Scegliere che bici prendere, è stato come scegliere che vita fare, in più c'era il discorso dei soldi che non era da sottovalutare. Ho iniziato a mandare email ovunque e sentire quante più persone possibili per avere un quadro d'insieme quanto più completo possibile. Ho comprato qualche telaio, nel mezzo, che non ho visto di buon occhio. Nella ricerca della bici che volevo ho scoperto due cose su di me che ancora non comprendo appieno. Non riesco a pedalare bici in materiali differenti dall'acciaio, ma soprattutto non riesco a pedalare bici che non siano di color rame. Un puro blocco mentale, come si dice a Napoli: "A capa è na sfoglia e cepolla" (si usa per indicarne la follia). Man mano che procedevo a discutere con vari telaisti, restava una sola scelta possibile. Una coppia (perché solo così li posso definire) di Verona. Ho conosciuto Pietro e Cristina quando mesi prima avevo chiesto la realizzazione di una Falz con base grigia e Ciavetee e mi avevano colpito per la loro estesissima semplicità. Questo era quello che cercavo, semplicità. Nella maggior parte dei telasti, non in tutti, che ho contattato c'era, sempre, un velo di arroganza o di superbia, mentre in qutesti due Veronesi, oltre al loro "carattere", c'era più umiltà dell'ultimo arrivato. Li chiamo mentre ero in bici a Sorrento e partiamo. E' stato molto divertente il viaggio, fatto di alti e bassi fino ad arrivare in un punto in cui ho chiesto di fermare il tutto perché avevo perso lavoro. Ho fatto loro così tante domande che non riesco a ricordarle più e credo di averli mandati in esaurimento nervoso quando siamo arrivati alla fine del viaggio. Non mi chiedete le misure o le angolazione che non ne ho la più minima idea. Ho fornito loro delle dimensioni sulla mia posizione sulla vecchia bici e da lì siam partiti. Avevo delle necessità ed ho espresso a Pietro tutte le sensazioni che avevo pedalando la mia bici e le sensazioni che volevo avere sulla nuova. Ci fu una telefonata in cui si parlava proprio del pedalare, e gli chiesi di voler una bici che potessi amare e odiare allo stesso tempo. Non so come, ma ci è riuscito. Quando l'ho ritirata l'ho odiata tantissimo, rigidissima e i cambiamenti che avevano effettuato erano evidenti ed io necessitavo di tempo per abituarmici. Ogni volta che uscivo, l'amavo e allo stesso tempo la odiavo. Mi innervosivo tantissimo e poi, ad un tratto, mi metteva un sorriso che non avete idea. La cosa, per quanto assurda, mi stimola tantissimo ed è un metodo che applico nelle mie passioni. Se tutto fosse perfetto, non ci sarebbe margine per migliorare, non ci sarebbero più stimoli per me. E' come per le auto, facile prendere una fiat col multijet che cammina anche con l'acqua del rubinetto e senza olio, ma provate a prendere una mini con motore francese che vi da rogne a non finire e poi vi ritrovate su quella strada in cui ci si muove tra le curve in velocità come se niente possa fermarvi. Il sorriso viene e ti fa venir voglia di continuare, di migliorare, di perfezionare. Questo lo voglio ritrovare anche nella bici. Se non passassi giorni a pensare dove può andare meglio, che sfizio c'è. La preparazione è, secondo me, la parte che ti fa apprezzare al meglio l'uscita in bici. Questa bici che vi presenterò ha molto da migliorare e ci sono scelte che ho effettuato nella sua realizzazione che non mi fanno impazzire, ma si adattano allo scopo. Me l'hanno criticata tantissimo, nel mezzo che la pedalavo ho ricevuto delle opinioni offensive, ignoranti (secondo me) e superflue. Ci sono stati momenti di accanimento che ancora tutt'ora non comprendo. come si può essere così critici nei confronti di qualcuno che porta avanti la sua idea, tramite la sua passione e che spiega tutte le sue forze nella realizzazione della stessa idea. In questi tre anni, ho fatto parte di gruppi, sono uscito con una marea di ciclisti diversi, eppure le persone che sono state genuinamente contenti o che hanno apprezzato, li conto sulle dita di una mano. La composizione della bici, può sembrare insensata o non lineare, ma nella ricerca di un setup che mi soddisfacesse, non sono riuscito a trovare un solo marchio che andasse bene per tutto e quindi mi son dovuto affacciare su più mondi per poter trovare qualcosa di giusto. Parte della componentistica proviene dalla mia vecchia bici dato che con la nuova, seppur avessi cambiato quasi tutto, mi sono reso conto che di alcune parti non posso liberarmene, come il campanello o il portaborracce e poi ci sono cose più tecniche con cui mi trovo bene e non voglio cambiarle. Spero che vi piaccia o quanto meno siate clementi nel giudicarla visto che, per me, non è completa. Telaio: Pegoretti Marcelo. La scelta mi è stata suggerita da Pietro in fase scelta proprio per la composizione dei tubi e per il tipo di sensazione di guida che poteva offrirmi. Forcella: Pegoretti Falz (Custom Ciavete) e Enve 2.0. Le uso entrambe, visto che con entrambe cambia la guidabilità della bici e mi consente di creare situazioni in cui scegliere l'una o l'altra. Per quanto riguarda la Falz, la vedrete con due grafiche diverse, poiché ho deciso di farla riverniciare nella colorazione del telaio e anche per poter cambiarne la grafica. Quest'ultima è, a mio avviso, molto più vicina a me di quanto non lo fosse la precedente. Possiamo dire che la prima fosse meno affine perché mancava quel rapporto di conoscenza reciproca che è avvenuta con i ragazzi della Pegoretti durante la realizzazione del telaio. Serie sterzo: Chris King per Dario. Stem: Thomson x4 100mm corredato di bulloneria Oak Components, supporto per Garmin e GoPro realizzato da Frames and Gear, tappo Chris King Gourmet Century 2016 e spessori Sim Works. La scelta di questo attacco è provvisoria. Mi piace la sensazione mentre lo pedalo, ma lo detesto quando sono costretto a guardarlo. E' a dir poco rozzo, ma svolge bene il suo lavoro e per ora c'è. Ma l'elemento che mi fa impazzire di più è proprio il tappo dello sterzo che mi venne regalato da Ryota, un dipendente di simworks in Giappone, dopo una serie di email per prendere delle minuterie da loro nel lontano 2016. Piega: Enve compact 40cm Nastro: Brooks Cambium Cotton bar tape. Il nastro più scomodo che c'è se sul mercato se si pedala senza senza degli ottimi guanti imbottiti. Ma il nastro di cotone sulle bici in acciaio è un must per me. Reggisella: Enve 31,6 0mm offset Sella: Brooks Cambium C13. La mia preferita. Ho provato diverse selle grazie al mio meccanico, ma questa è sempre la più comoda. Collarino: Pegoretti. Lo vorrei cambiare, ma sembra che poi perda un pò della sua essenza. Nel mezzo resto con questo dilemma amletico. Portaborraccia: King Cage titanium. Lo comprai per la mia vecchia bici e senza non mi sembra "bici". E' vero che fa parte della triade di accessori che hanno un pò tutti in America, ma è proprio bello. inutilmente costoso, a mio avviso ma Sempre funzionale. Su questo montaggio, ho deciso di aggiungere però una bulloneria in titanio prodotta in Australia da Prototipo works nella colorazione rame. Movimento Centrale: Miche ita (a breve cercherò una soluzione con cuscinetti ceramici) Guarnitura: Miche pistard 170mm. Sezione guarnitura è ancora un mondo buio, ma per ora va bene così. Corona: Miche Pistard 47t (a breve cercherò una soluzione migliore) Catena: D.I.D. Bella catena, economica e duratura. Silenziosissima e sospetto essere molto simile alla HKK Vertex blue anche per colore. Ruota Anteriore: H Plus Son Artchetype con mozzo Chris King r45 purple. Ho anche un'altra ruota con mozzo Victoire cycles Supersprint, ma questa ruota con questo mozzo è perfetta. Si guida una favola ed è scorrevole da far paura. Altro elemento fondamentale, è il colore che come direbbe la mia ragazza "è sbrilluccicoso". Ha una luce propria anche nelle gallerie non illuminate. Ruota Posteriore: H Plus Son Artchetype con mozzo Victoire Cycles splined. Ruota storica che è durata più di qualsiasi relazione che abbia mai avuto. Pignone: Victoire Cycles 17t 1/8 Pedali: Time atac Special 8. li avevo avuti in nero, ma questa colorazione lascia senza fiato. Accessori: Spurcycle bell nella colorazione nera. Secondo pezzo della triade di cui sopra. Dovete sapere che io non lo uso, ma c'è. Io sono solito fischiare o urlare per far sentire la mia presenza, ma questo campanello è lì. E' come un oggetto di design che sta lì e il suo scopo è nella sua stessa bellezza. Per completare la triade, ho preso la pompa da telaio Silca, quella grossa che pesa quanto una forcella. ho deciso di non farla colorare proprio perché amo la sua essenza in nero simile a quello del campanello. E' bellissima da vicino, il bilanciamento del peso, la finitura e persino lo sbuffo che fa mentre si gonfia ma è noiosissima da usare, seppur resti un ottima arma da difesa. Gli ultimi due accessori riguardano a delle borse da manubrio regalatemi dalla mia dolce metà della topo design che hanno una forma triangolare molto buffa e la cosa che mi rende un po stereotipo. Mi hanno regalato una di quelle macchinette per fare il caffe mentre vado in bici. Pura manna dal cielo se pedalo in zone disperse nel nulla. Foto: Non sono perfette.
  17. Yesterday
  18. Cdt Cerco telaio pista italiano in acciaio con congiunzioni misura 56 ctc quadro Facitame sape che tenesse vu Baciamo le mani
  19. Certo, ce n'è a bizzeffe https://www.google.com/search?q=post+mount+flat+mount+adaptor&client=firefox-b-d&sca_esv=79ced4a93b7e85b0&sca_upv=1&ei=3EgEZrqoGYCA9u8P9IWlgAQ&ved=0ahUKEwi6hpWG7pSFAxUAgP0HHfRCCUAQ4dUDCBA&uact=5&oq=post+mount+flat+mount+adaptor&gs_lp=Egxnd3Mtd2l6LXNlcnAiHXBvc3QgbW91bnQgZmxhdCBtb3VudCBhZGFwdG9yMgoQABhHGNYEGLADMgoQABhHGNYEGLADMgoQABhHGNYEGLADMgoQABhHGNYEGLADMgoQABhHGNYEGLADMgoQABhHGNYEGLADMgoQABhHGNYEGLADMgoQABhHGNYEGLADSMsFUMgEWMgEcAF4AZABAJgBAKABAKoBALgBA8gBAPgBAZgCAaACBJgDAIgGAZAGCJIHATGgBwA&sclient=gws-wiz-serp
  20. faccio una domanda qui OT (non ho voglia di aprire un nuovo thread): esistono adattatori (e se si può fare) per poter montare freni post mount su telai predisposti per flat mount?
  21. Io ho capito che il suo specifico non funzionava (tant'è che gliel'hanno sostituito) quando si è rivolto direttamente al produttore invece che a Rose, ma non capisco cosa intende con functionability test se a livello suo di cliente finale o se hanno avuto problemi in collaudo. Comunque figurazza di Rose, se è vero che non hanno fatto alcuna regolazione né nemmeno verificato il corretto funzionamento di un aggeggio che, come scrivi tu, è costosetto. Mi ha ricordato questa storia qui: https://www.bdc-mag.com/forum/t/nuove-van-rysel-sfonderanno.272428/post-7346200
  22. Mitico Ormai aspetto i tuoi post come ai tempi refreshavo il blog di Zerocalcare.
  23. Anche secondo me col legno ci fai ben poco se non devi costruire un vascello o scaldarti col camino. Fallo in metallo, in realtà semplificando il tutto ti basta un tubo di diametro interno equivalente al diametro esterno del telaio, 12 dadi e 6 viti. Oppure più alla grezza, senza creare i supporti coi dadi, usi una morsa ed il tubo
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